«Finalmente una buona notizia. Mi riferisco al ristoro in favore dei proprietari di immobili che hanno ridotto i canoni per andare incontro alle difficoltà economiche dei propri inquilini. Ma perché alcune categorie di immobili sono state escluse?».
Ad intervenire è Maurizio Toscano, presidente di Confcommercio Giovani Imprenditori.
«In sostanza – afferma – lo Stato rimborsa al locatore il 50% dello “sconto” praticato rispetto al canone pattuito, fino ad un massimo di 1.200 euro. È certamente un forte incentivo per i proprietari di casa a ridurre gli affitti in favore dei tanti inquilini che, purtroppo, si trovano in difficoltà economica in questo periodo complicato».
La richiesta
«Un aspetto di questa misura, tuttavia, mi lascia alquanto perplesso. Questo “bonus”, sottoforma di credito di imposta, è concesso ai soli proprietari delle abitazioni principali. Sono esclusi, ad esempio, gli immobili distinti in catasto con le categorie C\1 e A\10. Ovvero, i proprietari di immobili affittati da professionisti, ristoratori e commercianti in generale. Ironia della sorte, proprio le categorie maggiormente in crisi (che, chiaramente, operano in locali generalmente censiti come C\1). Se anche i proprietari di questi locali potessero avvalersi del bonus, ridurrebbero i canoni di affitto, contribuendo a fare in modo che le attività possano continuare a svolgersi più serenamente, se di serenitá possiamo ancora parlare. Perché, quindi, non estendere il credito di imposta anche a favore di questi proprietari? Mi auguro che questa modifica sia attuata al più presto. Bisogna stare dalla parte delle imprese con i fatti, non a parole».
Elisa Ferrando