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Sinopoli Francesco
Economia

I sindacati: “La vera scuola è quella in presenza”

Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda chiedono al Governo un piano di finanziamenti adeguato per l’avvio del prossimo anno scolastico

Le richieste dei sindacati a livello nazionale

«La vera scuola è quella in presenza. La didattica a distanza è stata (ed è tuttora) una pronta risposta ad una situazione di emergenza che non si può protrarre a lungo. Al mondo della scuola servono quindi, al più presto, un piano per il rientro nelle classi a settembre e finanziamenti adeguati per rispondere alle condizioni, senz’altro diverse, che caratterizzeranno l’inizio del prossimo anno scolastico».
Si sono mostrati molto uniti su questo punto, lunedì, i segretari generali nazionali dei sindacati del comparto scuola. Lo hanno fatto con una conferenza stampa in streaming, a cui sono stati invitati anche i giornalisti di testate a diffusione locale, in cui hanno riassunto le preoccupazioni e le considerazioni recenti, dall’avvio dell’anno scolastico 2020/2021 ai concorsi ordinari per il personale, fino alla necessità di stabilizzare gli insegnanti precari.
Ad intervenire sono stati Maddalena Gissi (Cisl scuola); Elvira Serafini (Snals Confsal); Pino Turi (Uil scuola Rua); Francesco Sinopoli (Flc Cgil) e Rino Di Meglio (Gilda).

Maddalena Gissi (Cisl)

«Siamo stanchi – ha esordito Gissi – di avere notizie relative al mondo della scuola, dagli esami di Maturità al riavvio delle lezioni a settembre, solo dai continui annunci del Ministro Azzolina. Stanchi di non poter affrontare le numerose questioni da risolvere attraverso un dialogo aperto con il Ministero».
Forte la preoccupazione della sindacalista. «La vera scuola – ha sottolineato – è quella in presenza. La didattica a distanza è una opportunità che si è resa disponibile in una fase di emergenza. Può durare 3/4 mesi, ma l’interruzione dell’attività in presenza per un anno, utilizzando in alternativa la didattica a distanza, segnerebbe in profondità gli studenti. Bisogna quindi cominciare a ragionare sul prossimo anno scolastico con interesse e serietà, partendo per esempio dal calcolo dei finanziamenti per lo sdoppiamento delle classi necessario per garantire la didattica in classe a tutti con le opportune misure di sicurezza».

Elvira Serafini (Snals)

A sottolineare l’unità delle cinque sigle sindacali, e il loro mancato coinvolgimento da parte del Ministero, anche Evira Serafini (Snals). «Siamo arrivati a maggio – ha ricordato – e non c’è ancora un protocollo di intesa chiaro per la sicurezza nel mondo della scuola. Giovedì siamo attesi al Ministero per un incontro sulla Maturità. Peccato che il Ministro abbia prima deciso nel merito e poi scelto di convocarci».

Pino Turi (Uil)

“In riferimento al prossimo anno scolastico – ha aggiunto Pino Turi (Uil scuola Rua) – si dovrà ragionare anche su un protocollo di sicurezza per alunni e personale: è stato definito per tutti i settori, perché per la scuola non c’è ancora? Comunque non possiamo più aspettare. Nelle prossime settimane cominceremo una serie di assemblee a distanza per dare voce ai lavoratori».

Francesco Sinopoli (Cgil)

Anche Francesco Sinopoli (Flc Cgil) ha parlato della necessità di investimenti straordinari, in quanto «senza il finanziamento del tempo scuola non si può rispondere ai bisogni di apprendimento degli alunni». «La scuola deve svolgersi in presenza – ha ribadito – per cui bisogna ragionare fin da subito su come organizzare le attività soprattutto nella scuola materna e in quella primaria, dove è più difficile, trattandosi di bambini piccoli, tenere il distanziamento tra compagni».

Rino Di Meglio

D’accordo anche Rino Di Meglio (Gilda), che ha ribadito due necessità: l’avvio dell’anno scolastico con lezioni in presenza, perché altrimenti la didattica a distanza lascerà indietro gli studenti più deboli, e un percorso semplificato di stabilizzazione dei docenti precari, fondamentale per attuare almeno una parte delle assunzioni dal 1° settembre. Dopodiché ha esortato il Ministro Azzolina a fare meno propaganda e a lavorare con i sindacati con un atteggiamento di ascolto.

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