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In vigore dal primo marzola legge sugli agriturismi
Economia

In vigore dal primo marzo
la legge sugli agriturismi

Sono 176 gli agriturismi dell’Astigiano interessati alla nuova legge votata dalla Regione un anno fa e che è diventata operativa da questa settimana grazie all’emanazione del suo regolamento. Un

Sono 176 gli agriturismi dell’Astigiano interessati alla nuova legge votata dalla Regione un anno fa e che è diventata operativa da questa settimana grazie all’emanazione del suo regolamento. Un dato non aggiornatissimo, che si basa sul censimento dell’agricoltura del 2010 ma che, seppur con qualche margine di approssimazione, la dice lunga su quanto l’agriturismo sia per la nostra provincia una grande risorsa economica ed integrativa all’attività agricola.

La legge che lo regolava era ormai vetusta e in quella approvata dalla Regione entrano in vigore tre sostanziali novità. La prima, la più importante, riguarda le percentuali di materie prime da somministrare di produzione propria dell’azienda. Prima della riforma si parlava del 50% mentre ora questa percentuale si è abbassata del 25%. Quindi almeno un quarto di quanto viene servito a tavola deve essere prodotto in azienda ma, e questa è la novità, almeno l’85% dei cibi deve essere cucinato con alimenti che derivano da coltivazioni o allevamenti della Regione Piemonte acquistati presso altre aziende agricole (e non da grossisti o commercianti).

L’intento è molto chiaro: che sia la stessa azienda a produrre o che si rivolga ad aziende analoghe, in tavola devono essere serviti cibi locali. Un’imposizione che, se seguita, dovrebbe dare anche un impulso a tutte le aziende agricole che avrebbero nei “colleghi” agriturismi uno sbocco commerciale in più per vendere i loro prodotti. Il regolamento attuativo prevede deroghe a queste percentuali ma solo in caso di annate particolarmente sfortunate sul fronte dei raccolti. Sparisce il limite dei coperti: ogni azienda sarà libera di servire tanti pasti quanti riesce a preparare rispettando le percentuali di cui si è parlato sopra. Limiti invece per i posti a dormire: un massimo di 35 dei quali 10 riservati a bambini con meno di 12 anni.

Chi controllerà che gli agriturismi rispettino le nuove regole?
«Gli organismi che già oggi sono competenti – risponde l’assessore regionale Giorgio Ferrero che ha fortemente sostenuto questa riforma – quindi l’Asl per quanto riguarda le norme igenico sanitarie, la Guardia di Finanza per l’aspetto contabile, i Vigili del fuoco per quello della sicurezza e così via. A questi si aggiungeranno anche i Comuni che dovranno inviare relazioni annuali alla Regione». Il regolamento contiene tutti i parametri tecnici per mettersi in regola fornendo i criteri di valutazione e dimensionamento degli agriturismi; gran parte di questi criteri sono già informatizzati e contenuti nel fascicolo aziendale.

Daniela Peira

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