«LEnofila, allinterno della quale è stata organizzata la Douja negli ultimi anni – spiega Maurizio Rasero, vice presidente della Camera di Commercio – non è un luogo adatto alla manifestazione, in quanto lontana dalle attività commerciali del centro che possono trarre beneficio dallevento. Quindi stiamo verificando diversi spazi che potrebbero essere utilizzati per ospitare le varie sezioni delle manifestazione…
«La Douja dOr 2016 non si svolgerà più allEnofila, il centro congressi di corso Felice Cavallotti, ma in diverse location del centro storico». Parola di Maurizio Rasero, vice presidente della Camera di Commercio, organizzatrice del concorso enologico e del salone dei vini di settembre con la sua Azienda speciale. «LEnofila, allinterno della quale è stata organizzata la Douja negli ultimi anni – spiega – non è un luogo adatto alla manifestazione, in quanto lontana dalle attività commerciali del centro che possono trarre beneficio dallevento. Quindi stiamo verificando diversi spazi che potrebbero essere utilizzati per ospitare le varie sezioni delle manifestazione».
«Lidea è quella di scegliere aree differenti: una dedicata allesposizione dei vini e alle degustazioni, una alla ristorazione e ai piatti dautore, una ai momenti di incontro e ai convegni e così via. Stiamo quindi facendo le opportune verifiche per decidere. A breve sarà redatta una proposta che sarà sottoposta al vaglio della Giunta camerale. Il punto fermo, comunque, è che la Douja si svolgerà in diversi palazzi del centro storico». Nonostante gli allarmi sul riordino delle Camere di Commercio a livello nazionale, legato alla Riforma della Pubblica Amministrazione, lEnte camerale lavora quindi alledizione 2016 dellevento, di cui ricorre questanno un importante anniversario, ovvero i 50 anni di vita del salone.
Le bozze che circolano sui decreti attuativi sembrano togliere agli Enti cameraui quasi tutte le loro funzioni, tra cui quella promozionale, «ma siccome è un anno e mezzo che attendiamo che vengano approvati i decreti e non succede nulla – conclude Rasero – noi non stiamo con le mani in mano e lavoriamo alle manifestazioni ormai storiche della città. Quando poi ci verrà detto come dovremo riorganizzarci lo faremo».
Elisa Ferrando