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Campia Maurizio 3
Economia
Intervista

“La scelta di Forbes? Un premio ai tanti sacrifici di questi anni”

Importante riconoscimento per l’astigiano Maurizio Campia, 25 anni, amministratore delegato di Pharmercure, che si racconta tra obiettivi raggiunti e progetti futuri

Recentemente è stato inserito nell’elenco degli under 30 più influenti del 2021 secondo Forbes Italia. Parliamo di Maurizio Campia, 25 anni, astigiano, amministratore delegato di Pharmercure, piattaforma che permette di acquistare online e ricevere a domicilio farmaci e prodotti di parafarmacia.
Per conoscere come è nata la sua avventura imprenditoriale e quali sono gli sviluppi futuri, lo abbiamo raggiunto telefonicamente pochi giorni dopo essere stato ricevuto in Municipio dal sindaco Maurizio Rasero, che si è voluto complimentare di persona per il prestigioso riconoscimento.

La start up

Quali studi ha intrapreso?
«Mi sono diplomato all’istituto Giobert di Asti e ho cominciato il corso di laurea in Economia, per poi abbandonare dopo il primo anno, avendo cominciato a lavorare per Pharmercure».
Come è nata l’azienda?
«E’ nata nelle aule universitarie, nell’ambito del Startup Creation Lab del professor Dario Peirone che mirava a fornire competenze imprenditoriali agli studenti. Insieme agli altri ragazzi che componevano il mio gruppo di lavoro ho pensato ad una piattaforma digitale che consentisse l’acquisto e la consegna a domicilio di farmaci, compresi quelli che necessitano di ricetta. Era il 2017. Abbiamo impiegato sei mesi per la progettazione, dopodiché abbiamo presentato il lavoro nell’ambito del laboratorio e abbiamo ottenuto una menzione di riconoscimento. Alcuni giorni dopo, grazie ad un servizio giornalistico, abbiamo ricevuto numerosi contatti da tutta Italia. E’ stato il momento in cui abbiamo compreso che avevamo dato vita ad un progetto destinato ad uscire dalle aule universitarie».
Chi vi ha contattati?
«In primo luogo il farmacista astigiano Michele Maggiora. Grazie alla sua disponibilità abbiamo testato il servizio a partire dalle farmacie Maggiora e Liprandi, quando la piattaforma non esisteva nemmeno e il servizio si prenotava tramite WhatsApp. Sulla base di questo test lo abbiamo sviluppato, dando vita alla prima piattaforma nel 2018, quando l’azienda, fondata ufficialmente il 27 dicembre 2017 a Torino, ha cominciato ad essere operativa per le farmacie di Asti e del capoluogo regionale. Da lì ha vissuto una crescita costante, attirando investimenti da parte di imprenditori e farmacisti».
Oltre a lei quali sono gli altri fondatori?
«Gianluca Abate, che attualmente è il direttore tecnico di Pharmercure; Thomas Pullin, che si occupa della gestione finanziaria; e Federico Mecca, che ha il ruolo di advisor ed è meno operativo rispetto a noi».

La piattaforma

In concreto come funziona la piattaforma?
«I clienti possono acquistare on line e ricevere a domicilio farmaci, compresi quelli con ricetta, o prodotti di farmacia e parafarmacia. Il punto fondamentale è che noi non ci sostituiamo ai farmacisti, perché il nostro ruolo è limitato alla digitalizzazione dell’ordine e della consegna. La validazione dell’ordine avviene dal farmacista, cui si può mandare on line la ricetta o il codice, se elettronica».
Quali le differenze con il servizio di consegna a domicilio offerto da molte farmacie?
«E’ la stessa che intercorre tra l’ordine telefonico alla pizzeria per la consegna della pizza a domicilio e le piattaforme strutturate di delivery. Il nostro è un servizio molto più veloce (abbiamo due fasce di consegna ogni giorno), strutturato, completamente digitalizzato e, quindi, efficiente e comodo».
Quali i “numeri” attuali?
«Il servizio è disponibile in 25 comuni di 13 province del Nord, Centro e Sud Italia, anche molto diverse tra loro per morfologia e dimensioni, come Biella e Milano».
A quanto ammonta il fatturato?
«Il fatturato 2020 ha raggiunto i 220mila euro; il transato è stato pari a 1,2 milioni di euro».

Riconoscimenti e progetti per il futuro

Avete ricevuto riconoscimenti in questi anni?
«Sì. Tra questi, la menzione speciale Unicredit @Unicredit StartLab 2019 e il primo premio al Nexi Call for Ideas SmartPOS».
Quali i progetti futuri?
«Contiamo di essere presenti, entro la fine dell’anno, in tutti i capoluoghi di provincia italiani. Un obiettivo molto ambizioso ma a cui miriamo con convinzione per garantire la crescita dell’azienda che, ad essere sinceri, pensavamo sarebbe stata ancora più rapida. Detto questo, essere riusciti in tre anni ad attirare investitori e attuare partnership con gruppi importanti rappresenta un ottimo risultato».
Il riconoscimento di Forbes l’ha colta di sorpresa?
«Sì, perché ero stato solamente informato che mi stavano monitorando. Sono molto orgoglioso e considero questo riconoscimento una spinta a fare ancora meglio in un settore molto complicato, soprattutto a causa dell’intricata normativa che lo regola. Lo considero inoltre un premio ai sacrifici che ho fatto finora, dato che il mio ruolo impone di lavorare il doppio rispetto ai coetanei, la resistenza ad un forte stress e alla propensione al rischio, anche perché nessuno mi dice cosa devo scegliere o quale decisione prendere. Comunque, indipendentemente da come sarà il futuro di Pharmercure, sia esso un tiepido risultato o la quotazione in Borsa, ho comunque intrapreso un percorso che ha fatto accelerare molto la mia curva di apprendimento e mi ha fatto crescere, anche come persona».

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