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Economia
Analisi

Lavoro, in provincia di Asti calano le assunzioni

Emerge dai flussi di movimenti contrattuali in ambito pubblico e privato relativi al 2023 – In leggero aumento la stabilità dei contratti stipulati

Le assunzioni sono in diminuzione, ma prevedono contratti leggermente più stabili.
E’ la sintesi dei dati più recenti del mercato del lavoro in provincia di Asti elaborati dall’Agenzia Piemonte Lavoro, ente strumentale della Regione che coordina sul territorio i Centri per l’impiego.
Relativi al 2022 e al 2023, i dati mostrano l’andamento dell’occupazione nella nostra provincia sulla base delle comunicazioni obbligatorie, che comprendono tutte le assunzioni effettuate in provincia di Asti da privati ed enti pubblici.
Si nota innanzitutto come sia sceso da 31.530 (2022) a 30.016 (2023) il numero totale di assunzioni in ambito pubblico e privato (contratti a tempo indeterminato e determinato, apprendistato, somministrazione, part time, a progetto e intermittenti). Tuttavia nel 2023 il saldo tra attivazioni e cessazioni è positivo (sono stati 522 i contratti mantenuti rispetto al 2022) e leggermente in aumento rispetto all’anno precedente (quando i contratti mantenuti erano stati 432).
Si nota poi come nel biennio rimangono stabili i contratti attivati da donne, mentre sono in lieve incremento quelli sottoscritti da giovani, caratterizzati però da una maggiore tendenza al turnover contrattuale e di datore di lavoro, ipotesi confermata dal dato relativo all’incremento delle cessazioni che interessano gli under 30.

I settori

A livello settoriale l’agricoltura è in lieve incremento, così come il turismo e il commercio. L’edilizia registra una diminuzione delle assunzioni (dalle 2.067 del 2022 alle 1.848 del 2023) e un incremento delle cessazioni. Subendo, come sottolinea l’Agenzia Piemonte Lavoro, «l’impatto dell’arresto del bonus edilizia del 110% che precedentemente aveva anche contribuito al forte impulso occupazionale».
In generale aumenta l’occupazione alle dirette dipendenze del datore di lavoro, sia a tempo indeterminato sia determinato. La prima rappresenta il 12,2% del totale dei contratti nel 2023 (era l’11,3% nel 2022) e la seconda il 65,2% (era il 63,2% nel 2022). Al contempo diminuisce il lavoro in somministrazione, che passa dal 9,2% del 2022 al 6,3% del 2023.
Rispetto alla provincia, la città di Asti rappresenta il 36,6% del totale delle attivazioni di contratti subordinati e parasubordinati (10.971 nel 2023, erano 11.633 nel 2022) che riflettono pressoché le medesime dinamiche della provincia.
A differenza del contesto provinciale, però, aumentano i contratti sottoscritti in edilizia (+2,5%) – differenza legata anche all’ubicazione della sede delle ditte – e nel settore Alberghi e Ristorazione (+9,4%) che, nonostante l’aumento delle cessazioni, trainano il saldo positivo del 2023.

I servizi del Centro per l’impiego

Un andamento del mercato del lavoro ben noto al Centro per l’impiego di Asti, che – con la sede cittadina, in corso Dante 31, e quelle dislocate in provincia (Canelli, Nizza Monferrato e Villanova) – si occupa di politiche attive del lavoro fornendo servizi a persone e imprese.
«In generale – spiega la responsabile, Marina Porta – prendiamo in carico le persone disponibili a cercare un impiego. Una parte di questi servizi è garantita telematicamente grazie ad alcune piattaforme: oltre all’Anpal, che è a livello nazionale, abbiamo le piattaforme regionali “Piemontetu” e “Iolavoro”. La prima, cui si accede tramite Spid o carta d’identità elettronica, fornisce informazioni e servizi a livello amministrativo e burocratico; la seconda, invece, propone l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro (in questo caso si accede tramite Spid o Cie solo al secondo livello, per depositare il curriculum o la propria candidatura). Al contempo siamo disponibili a prendere in carico le persone con le nostre attività in presenza, negli uffici, dato che per noi l’aspetto umano è molto importante. Così come è fondamentale la collaborazione con Enti e istituzioni del territorio».

I progetti

Vari i progetti e i programmi messi a punto. «Innanzitutto il programma Gol (Garanzia occupabilità lavoratori) – spiega – sostenuto dai fondi del PNRR, grazie a cui le persone vengono profilate per definire il percorso verso il nuovo impiego. In base a ciò abbiamo quattro categorie: persone immediatamente occupabili; occupabili dopo aver seguito un percorso di formazione (leggero o approfondito); persone che hanno maggiori difficoltà di inserimento nel mercato del lavoro, magari perché già in carico ai servizi sociali. In sé Gol è un percorso di rete, perché dopo la profilazione concordiamo un percorso, in base a cui la persona viene inviata ad un Sal (Servizio di accompagnamento al lavoro), finanziato dalla Regione Piemonte e attivato in agenzie di formazione professionale o somministrazione.
Invece, per quanto riguarda i servizi alle imprese (o alle agenzie per il lavoro, in qualità di datori di lavoro per contratti di somministrazione) eseguiamo la ricerca del personale. Ovviamente, essendo i nostri servizi gratuiti, non selezioniamo direttamente la persona che l’azienda cerca, ma forniamo una rosa di candidati in base al nostro percorso di profilazione».
Molto apprezzato, nell’ambito dell’incontro tra domanda e offerta, il servizio nel campo dell’assistenza famigliare. «Abbiamo schede e referenze delle persone interessate a lavorare come badanti – ricorda – che le famiglie interessate possono incontrare nella nostra sede».
I servizi forniti dal Centro per l’impiego spaziano poi in numerosi altri ambiti, dal collocamento mirato alla rete europea per l’occupazione Eures, dalla ricollocazione di dipendenti espulsi da aziende in crisi ai percorsi OOP (Obiettivo Orientamento Piemonte) con i giovani. «In ogni caso – conclude Marina Porta – miriamo al lavoro buono, sia per l’azienda (cercando personale motivato) sia per il lavoratore (nel rispetto della persona e delle leggi), utilizzando il denaro pubblico per percorsi di formazione e accompagnamento che siano seri».
Il centro per l’impiego di Asti è aperto dal lunedì al venerdì e risponde al numero verde regionale 800 184704 (attivo dalle 9 alle 18), cui da alcune settimane si affianca anche il numero fisso 0141 1091075 per migliorare l’accessibilità ai servizi.

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