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Mercatino di Natale, la protestadegli ambulanti "Sembra più un cimitero"
Economia

Mercatino di Natale, la protesta
degli ambulanti "Sembra più un cimitero"

Sono arrivati anche da lontano i commercianti che intendevano esporre e vendere la propria merce al Mercatino di Natale di Asti. Ma da parte loro arrivano critiche per il modo in cui l'evento è stato organizzato, e c'è chi minaccia di chiudere prima del tempo

«Guardi, guardi questa piazza, invece di essere un mercatino di Natale sembra di stare al cimitero». L’impressione di Patrizia Merlini, giunta da Napoli per partecipare al mercato di Natale di Asti, è quella di una persona profondamente delusa per la brutta piega presa dall’evento. Lunedì pomeriggio, quando visitiamo il mercatino di piazza Statuto, è chiaro che qualcosa non ha funzionato anche perché lo stesso aspirava ad essere il primo importante evento sulla piazza pedonalizzata. Gli operatori, una decina giunti anche da diverse regioni d’Italia, pensavano di essere accolti in un ambiente “natalizio” fatto di casette addobbate, luci, percorsi segnati da tappeti rossi, musica e animazione.

Invece, dopo i primo week end “di lavoro”, si sono dovuti arrende ad una realtà ben diversa: le casette di legno, affittate dagli operatori per 500 euro a testa, sono state dislocate un po’ alla rinfusa («avremmo voluto avere un percorso segnato o, in ogni caso, una collocazione circolare delle casette» dicono), non ci sono illuminazioni natalizie, nessuna animazione e perfino le macchine transitano attraverso la piazza sfiorando i banchi, alcuni dei quali vuoti. C’è chi, nel primo week end, non ha incassato che poche decine di euro e chi, ormai rassegnato, ha già abbandonato sia la casetta che il mercatino. I pochi ambulanti presenti in piazza Statuto chiamano in causa Pro.Com (il Consorzio per la Promozione del Commercio) che ha organizzato l’evento ma anche il Comune, uno degli interlocutori principali.

Per capire come si è arrivati a questo risultato bisogna fare un passo indietro a metà novembre quando, venuti a conoscenza dell’intenzione del Comune di spostare il mercatino di Natale da piazza Alfieri a piazza Statuto, i commercianti dei portici Pogliani e Anfossi si opposero con una raccolta firme ottenendo, così, la conferma del mercatino nella storica sede. In piazza Statuto il Comune aveva comunque previsto di fare una sorta di secondo mercatino di Natale, più specializzato in prodotti artigianali. Problemi nell’organizzarlo con alcune associazioni hanno convinto l’amministrazione a chiedere l’intervento di Pro.Com affidandogli la realizzazione dello stesso. Il Consorzio ha quindi accettato l’incarico ma, sembra, non senza sollevare al Comune le criticità cui sarebbero andati incontro.

Alla fine gli operatori sono stati dislocati sulla piazza con un risultato molto lontano dalle aspettative. «Hanno fatto le cose male e con estrema superficialità – tuona l’astigiano Eugenio Beltracchini, operatore del mercatino – Quando il primo giorno ho visto come si stavano mettendo le cose, ovvero molto male, sono andato a casa e ho preso il necessario per fare almeno un po’ di animazione musicale affinché questo posto sembrasse un po’ meno un cimitero». Molti degli operatori hanno aderito all’invito della Pro.Com perché, all’inizio dell’autunno, avevano partecipato ad altre due manifestazioni organizzate dalla Confesercenti di Asti. «Erano stati due eventi perfetti sotto ogni punto di vista – commentano – ed è per questo che siamo tornati volentieri».

Mauro Longhin, che lavora nella casetta del “Parmigiano Reggiano” ci indica una seconda casetta, pagata 500 euro, che il suo principale non ha voluto aprire perché «non passa nessuno e si trova in una zona non visibile per chi arriva da piazza San Secondo». I commercianti minacciano di abbandonare il mercatino di Natale prima del tempo e di chiedere indietro i soldi se non verrà spostato in piazza San Secondo. «Hanno ragione ad essere arrabbiati e io lo sono più di loro – replica l’assessore al Commercio Andrea Cerrato – Sia ben chiaro che ad organizzare questo mercatino è stato Pro.Com e non certo il Comune. Se non erano in grado di fare quanto richiesto avrebbero dovuto dirlo subito e non accettare l’incarico. Questa doveva essere una manifestazione di qualità e così non è stato». Oggi pomeriggio, alle 15, l’assessore, gli operatori e i responsabili di Pro.Com si incontreranno in Municipio per cercare di venire a capo del pasticcio ma anche per capire dove la macchina organizzativa ha sbagliato così da non ripetere più gli stessi errori.

Riccardo Santagati
Twitter: @riccardosantaga

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