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Economia

Mercatone Uno: «Dopo la crisi
puntiamo ad aumentare le vendite»

Dopo mesi difficili, caratterizzati da grosse difficoltà nel rendere disponibile la merce ai clienti e dalla cattiva pubblicità generata dalla crisi del Gruppo, venerdì scorso i trenta dipendenti

Dopo mesi difficili, caratterizzati da grosse difficoltà nel rendere disponibile la merce ai clienti e dalla cattiva pubblicità generata dalla crisi del Gruppo, venerdì scorso i trenta dipendenti di Mercatone Uno, unico punto vendita astigiano della catena, hanno potuto confrontarsi "a tu per tu" con il neo direttore generale Italo Soncini. Il dirigente è impegnato dallo scorso giugno nella fase di rilancio della catena di magazzini di mobili e complementi d'arredo, anche attraverso maggiore dialogo e trasparenza con chi, ogni giorno, è impegnato nei 51 negozi attualmente attivi sul territorio nazionale.

Le parole del direttore
«A causa della difficile congiuntura economica e di un modello di business che da troppo tempo aspettava di essere cambiato – ha dichiarato Soncini ai lavoratori, ringraziandoli per lo sforzo e per l'impegno dimostrato nel periodo forse più cupo della storia del marchio emiliano – siamo passati dagli 850 milioni di fatturato del 2006, al tracollo del 2013 e al conseguente accordo di moratoria con le banche che ha peggiorato ulteriormente la situazione. Molti fornitori, venuti a conoscenza dell'effettiva crisi del Gruppo, si sono tirati indietro e il magazzino si è dimezzato nel giro di un anno. Fortunatamente, l'adesione per la società alla legge Marzano, che prevede ogni tentativo utile di ristrutturazione economica e finanziaria delle società di interesse nazionale per numero di dipendenti, accompagnata dalla ricerca di un unico investitore, capace di dare continuità al marchio, ha risollevato la situazione portando a una costante crescita del fatturato: da 600 mila euro al giorno nel mese di giugno a 800 mila nel mese di settembre».
«L'obiettivo di tutti per il 2016 -? ha proseguito – dovrà essere quello di incrementare ulteriormente le vendite, in modo da riaprire altri 9 negozi e rendere la catena allettante per un partner internazionale. Solo una vendita "in blocco" dei 60 punti vendita, infatti, può garantire la salvaguardia occupazionale e la soddisfazione dei creditori del Gruppo che, ricordiamolo, sono quasi esclusivamente italiani. Ma per fare ciò ? ha concluso – saranno indispensabili impegno e lavoro di squadra».

Le critiche del personale
A seguito della presentazione del piano di rilancio da parte del direttore generale e del direttore vendite Riccardo Ronca, c'è stato spazio per qualche breve domanda e critica da parte del personale. Tra le problematiche maggiormente evidenziate, la mancanza di una comunicazione rapida ed efficace per ottimizzare la gestione del magazzino e le difficoltà riscontrate a seguito dell'apertura di un punto vendita della catena concorrente Mondo Convenienza nella vicina Moncalieri, che, come hanno sottolineano i dipendenti, ha avviato «una vera e propria battaglia promozionale puntando su prezzi molto bassi e servizio pronta consegna».

Marzia Barosso

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