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Economia

Per la Askoll arriva la parola fine
Da settembre 107 dipendenti a casa

La storia dei motorini elettrici dell’Askoll, l’azienda di Castell’Alfero, terminerà ufficialmente il 1° settembre prossimo. L’annuncio definitivo è stato dato martedì scorso all’Unione

La storia dei motorini elettrici dell’Askoll, l’azienda di Castell’Alfero, terminerà ufficialmente il 1° settembre prossimo. L’annuncio definitivo è stato dato martedì scorso all’Unione Industriale dall’amministratore delegato dell’azienda castellalferese, alla presenza della triplice sindacale.
Una doccia fredda sulla schiena dei 107 dipendenti che ancora lavorano nello stabilimento, anche se, possiamo dire, in qualche modo annunciata. Che le cose non andassero bene all’Askoll era cosa risaputa ormai da qualche anno.

E nel 2014 l’azienda aveva acconsentito al prolungamento dell’attività sino ad agosto 2015 per valutare la possibilità di ridurre i costi di produzione. Ma il 2014 è teminato con una perdita di circa 6 milioni di euro e questo ha convinto la proprietà a chiudere definitivamente l’azienda. Questo cosa significa? Significa che dal primo settembre i dipendenti staranno tutti a casa o, se si individuerà un percorso possibile, in cassa integrazione per chiusura dell’azienda. Solo che questo tipo di ammortizzatore sociale, valido sino allo scorso anno, è stato cancellato dal Jobs Act.

“Speriamo che i decreti attuativi ancora da scrivere lascino qualche margine per una possibile cassa integrazione – ha detto Silvano Uppo, rappresentante metalmeccanici della Uil – altrimenti i dipendenti saranno a casa. Non hanno ricevuto dall’azienda proposte alternative, se non i venticinque lavoratori che lo scorso anno sono stati trasferiti a Vicenza”. Ora, unica possibilità, rimane quella di far atterrare nei capannoni di Castell’Alfero una nuova azienda che si accolli l’onere di assumere, se non tutti, almeno una parte dei dipendenti senza lavoro. Questa azienda, per il momento, non c’è. L’Askoll sarebbe disposta ad affittare i capannoni a prezzi veramente calmierati. La prossima settimana i sindacati saranno in Regione per verificare la possibilità di percorrere questa strada.

f.d.

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