La crisi delledilizia miete una nuova vittima. Parliamo dello stabilimento Pica di Località Poggio, che da giovedì cesserà la produzione con lingresso in mobilità di 19 dipendenti su
La crisi delledilizia miete una nuova vittima. Parliamo dello stabilimento Pica di Località Poggio, che da giovedì cesserà la produzione con lingresso in mobilità di 19 dipendenti su 22, esuberi di cui si firmeranno mercoledì i verbali di conciliazione. Tre lavoratori rimarranno infatti temporaneamente al lavoro ma solo per un periodo transitorio. «Purtroppo – spiega Luca Tona, segretario provinciale Filca Cisl – sono terminati gli ammortizzatori sociali e non cè più alcuna possibilità di paracadute per i lavoratori, come emerso in occasione dellincontro cui abbiamo partecipato lo scorso 3 settembre al Ministero dello Sviluppo economico, a Roma. Tanto che mercoledì scorso, insieme alla Feneal Uil, abbiamo firmato in Regione laccordo per la mobilità, viste le difficoltà che caratterizzano il Gruppo a seguito della crisi delledilizia».
Il settore, infatti, continua a vivere un periodo difficile nel nostro Paese, e finora non è riuscito a risollevarsi dato che si confronta con un mercato interno finora stagnante, senza poter contare sullossigeno che garantisce lexport. Tanto che, anche nella sede di Pesaro del Gruppo Pica, è in atto la cassa integrazione straordinaria per gli oltre 130 lavoratori. «Lo stabilimento astigiano, lunico in Italia in cui il gruppo aveva deciso di produrre oltre alla sede marchigiana – conclude Tona – era stato aperto pochi anni fa dietro un significativo investimento, comprendente un impianto molto moderno».
Infatti, come scrive lazienda sul sito internet, «lo stabilimento di Portacomaro è stato inaugurato nel 2008, ed è tra i più moderni impianti per la produzione di coperture in laterizio presente in Italia, che ci ha permesso di ottenere la certificazione di 500 cicli di gelo/disgelo, tali da risultare tra le migliori coperture oggi in Italia e garantite 30 anni».
e.f.