Anche ad Asti il presidio organizzato dalle categorie pensionati di Cgil, Cisl e Uil: sotto la Prefettura i manifestanti hanno voluto sensibilizzare i cittadini sulla difficile situazione economica di pensionati e anziani. Sono loro, secondo gli esponenti provinciali dei sindacati, a pagare a caro prezzo le misure di rigore adottate dal Governo Monti. La richiesta è di una maggiore equità…
«Metà dei pensionati italiani non arriva ad avere mille euro al mese. Come si fa a vivere così?». E il concetto di fondo espresso nellambito del presidio organizzato anche ad Asti, come in tutte le città italiane, dalle categorie pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil. Dalle 10 alle 12, sotto la Prefettura, si sono trovati per sensibilizzare la popolazione sulla situazione che stanno vivendo i pensionati e gli anziani.
«I pensionati – hanno affermato i segretari provinciali Mario Amerio (Spi), Piero Valpreda (Uilp) e Beppe Castino (Fnp) – stanno pagando un prezzo altissimo per la crisi e per le misure di rigore adottate dal Governo Monti: blocco della rivalutazione delle pensioni, Imu sulla prima casa, tagli al welfare e ai trasferimenti a Regioni ed Enti locali, aumento di prezzi e tariffe. Di conseguenza chiediamo al Governo, al Parlamento, alle Amministrazioni locali e alle forze politiche alcuni interventi urgenti: sostenere i redditi da pensione e le famiglie; varare una nuova politica fiscale; rilanciare il welfare pubblico; approvare una legge per la non autosufficienza».
In occasione del presidio i sindacalisti hanno incontrato il vice prefetto vicario Paolo Giuseppe Ponta e il sindaco Fabrizio Brignolo. Il sindaco ha dichiarato di condividere la posizione dei sindacalisti e si è associato alla richiesta di trasmettere il documento di richieste al Governo. Nel frattempo i sindacati hanno ribadito la necessità di incontri con i principali Comuni astigiani «per garantire principi di maggiore equità nella definizione delle tariffe comunali in vista della redazione del bilancio preventivo 2013».
e.f.