L’anticipo degli ammortizzatori sociali
Verrà siglato oggi l’atteso accordo tra Regione Piemonte, FinPiemonte, banca Intesa San Paolo e Cgil, Cisl e Uil regionali che ha l’obiettivo di semplificare e velocizzare le procedure che devono seguire i lavoratori per ottenere l’anticipo della cassa integrazione in deroga e del Fis (Fondo di integrazione salariale).
L’accordo è arrivato ieri sera, in un vertice tra l’assessore regionale al Lavoro, Elena Chiorino, la banca e le parti sociali, cui seguirà oggi la firma, dopo l’approvazione ufficiale da parte della Giunta regionale. L’obiettivo è correre in soccorso dei lavoratori “intrappolati” nelle briglie della burocrazia e che da troppe settimane attendono l’accredito degli ammortizzatori sociali, sbloccando un accordo con Intesa-Sanpaolo che si aggiunge, appunto con l’obiettivo di velocizzare i tempi, all’accordo siglato a livello nazionale tra Ministero del Lavoro, sindacati e ABI (Associazione Bancaria Italiana). “Non potevamo più attendere le lungaggini della burocrazia romana – spiega l’assessore Chiorino – per cui abbiamo fatto da soli”.
L’accordo
L’accordo prevede l’utilizzo del Fondo regionale di garanzia – già attivo – pari a cinque milioni di euro.
Ma come funzionerà, in pratica, il meccanismo? Siccome tutte le informazioni pratiche e operative verranno pubblicate nei prossimi giorni sul sito internet della Regione Piemonte, si può per ora dire che i lavoratori piemontesi beneficiari dovranno presentare ad Intesa San Paolo la richiesta di accesso al credito. “Sarà una procedura semplificata – spiegano dalla Regione – che verrà comunicata nei prossimi giorni dallo stesso istituto di credito. La banca esaminerà le richieste al fine di concedere un credito pari allo stesso importo della cassa in deroga e del Fis”. Qualora il lavoratore interessato non fosse correntista presso Intesa San Paolo, potrà aprire un nuovo conto con spese e interessi a carico della Regione.
“Si tratta di un risultato fondamentale, per il quale abbiamo lavorato a lungo e che è finalizzato a venire incontro nel minor tempo possibile alle urgenti esigenze di migliaia di lavoratori che attendono di ricevere, nel più breve tempo possibile, i proventi della cassa integrazione in deroga”, spiegano il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore Chiorino. “Purtroppo l’emergenza Covid-19 rischia di mettere in ginocchio non solo le nostre imprese, ma anche le famiglie che si sono ritrovate da un giorno all’altro senza alcuna entrata. Ringraziamo tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo accordo, in particolare Intesa Sanpaolo che ha dimostrato ancora una volta grande attenzione al territorio piemontese e ai lavoratori in difficoltà“.
Il commento dei sindacati
“La sigla dell’accordo è una notizia importantissima per migliaia di lavoratori in attesa di risorse economiche per traguardare il difficile periodo di crisi amplificato dall’emergenza Covid – dichiarano i segretari di Cgil, Cisl e Uil Piemonte Claudio Stacchini, Giovanni Baratta, Teresa Cianciotta. “Un risultato arrivato però con tempi eccessivamente lunghi. E’ dall’inizio di marzo che noi sindacati chiediamo alla Regione e al sistema bancario di realizzare un accordo che assicuri l’anticipo dell’integrazione salariale a tutti i lavoratori in tempi rapidi. Ci sono voluti due mesi per raggiungere un accordo, anche se solo con una importante banca piemontese. Tutto ciò non può ripetersi – sottolineano – ma, in tale contesto, nessuno provi a scaricare la responsabilità sui lavoratori della Regione e dell’Inps che, ancora in queste ore, stanno sopperendo alle disfunzioni ed alle lungaggini burocratiche. I ritardi sono figli degli errori di chi aveva il compito di presentare le domande, della complessità della procedura informatica, della macchina organizzativa della stessa Regione che non si è dimostrata adeguata al volume di domande di cassa integrazione in deroga”.
Il precedente accordo sulla “cassa” straordinaria
I sindacati fanno poi riferimento ad un accordo già in vigore l’anno scorso per l’anticipo della cassa integrazione straordinaria. “Un ‘modello Piemonte’ esisteva già, in quanto c’erano accordi in vigore con Banca Sella e Intesa SanPaolo per l’anticipo della cassa integrazione straordinaria – dicono i segretari – e funzionavano bene, ma i tempi troppo lenti con cui si è mossa la Regione e l’indisponibilità dell’ABI a garantire a tutti i lavoratori il diritto alla gratuità ed all’anticipo, anche per chi non era correntista delle banche aderenti, ha impedito di raggiungere un accordo per tutto il sistema bancario piemontese”.
“Comunque – concludono – quello di oggi è un atto concreto dopo tanti annunci, che rappresenta una buona notizia per tutti coloro che aspettano il pagamento della cassa integrazione. Spiace comunque non aver potuto fare un accordo con l’Abi regionale a fronte di una precisa disponibilità della Regione e del sindacato. L’auspicio è che altri importanti istituti bancari seguano questo esempio e si possa dare una visione del sistema bancario diversa da quella lenta e complessa di questi mesi, più vicina ai lavoratori e alle imprese“.