Bilancio positivo per il primo weekend di saldi invernali, la stagione di articoli a prezzi scontati (in particolare abbigliamento e calzature) avviata venerdì e in programma fino al 2 marzo
Bilancio positivo per il primo weekend di saldi invernali, la stagione di articoli a prezzi scontati (in particolare abbigliamento e calzature) avviata venerdì e in programma fino al 2 marzo.
A confermarlo le associazioni di categoria Ascom Confcommercio e Confesercenti.
«Il primo fine settimana di saldi – spiega Dino Penna, presidente provinciale Federmoda Confcommercio – è andato bene per quanto riguarda i primi due giorni, ovvero venerdì e sabato, mentre è stato un po’ sottotono per quanto riguarda la giornata di domenica, a causa del brutto tempo che ha penalizzato i negozi in centro città o comunque non presenti in centri commerciali».
«Orientativamente, quindi – prosegue – noi commercianti di abbigliamento e calzature abbiamo registrato gli stessi numeri dello scorso anno».
Sulla stessa linea Andrea Visconti, presidente provinciale di Confesercenti. «In base alle nostre rilevazioni – commenta – il primo weekend è andato bene. Speriamo però che questo andamento continui, perché tre giorni non sono assolutamente sufficienti per risollevare in extremis le sorti di una stagione autunno/inverno sotto le aspettative».
Per quanto riguarda le percentuali di sconto applicate, il discorso è variegato. «Sono state molto diverse – indica Penna – a seconda dei commercianti e dei marchi proposti. Alcuni sono partiti con sconti consistenti, anche del 50% come posso essere stato io nel mio negozio, convinti che i clienti di fiducia siano interessati a trovare il capo che interessa i primi giorni. Altri negozi, o perché trattano marchi caratterizzati da minori marginalità o perché appartengono a catene che puntano maggiormente sulla quantità, sono stati caratterizzati da riduzioni di prezzo più contenute, pari al 20 – 30%. In generale, comunque, posso dire che ormai è in declino l’abitudine di proporre percentuali di sconto in progressivo incremento lungo la stagione dei saldi. A parte l’ultima settimana, in cui si propongono sconti più elevati per compensare il fatto che ormai per i clienti è difficile trovare la taglia o il modello che interessava».
Penna allarga quindi il ragionamento per spiegare come, ormai, le prime tre settimane di dicembre, ovvero il periodo classico in cui si acquistano i regali di Natale, siano ormai comprese tra due momenti fissi di promozioni: il cosiddetto “black friday” alla fine di novembre e i saldi a ridosso dell’Epifania. Tanto che il bilancio delle vendite di dicembre registra ormai numeri sotto le aspettative.
«Complice il fatto che per i cittadini il risparmio non è solo una scelta preferibile ma una esigenza, a causa dell’impoverimento generale – conclude Penna – la presenza di questi due appuntamenti fissi di certo non aiuta. In particolare, per noi addetti del piccolo commercio non inserito nella grande distribuzione, il black friday rappresenta un grosso problema, cui abbiamo dovuto adattarci malvolentieri. Tutto il sistema sarebbe da rivedere, ma è difficile in questo mondo del commercio caratterizzato da offerte e sconti tutto l’anno».
Elisa Ferrando