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Se sei assunzioni vi sembrano pocheWaya, la cassa può essere prorogata
Economia

Se sei assunzioni vi sembrano poche
Waya, la cassa può essere prorogata

E' "cautamente soddisfatta" l'assessore alle Attività produttive Marta Parodi, dopo il consenso della proprietà della Way Assauto ad assumere sei dipendenti. Si trattava di un requisito fondamentale per chiedere la proroga di altri sei mesi di cassa in deroga. Ma nella storica azienda astigiana la produzione non è ancora ripartita, Cijan group e sindacati intendono ora effettuare un sopralluogo…

Un punto fermo c’è, e ora tutto dipende dal Governo, dato che ad oggi non si sa se finanzierà anche il prossimo anno la cassa integrazione in deroga, fornendo i contributi alle Regioni che gestiscono questi ammortizzatori sociali. Il “Cijan group” – proprietario della Way Assauto, storica fabbrica di ammortizzatori di via Antica Cittadella – ha infatti acconsentito all’assunzione di sei dipendenti, ovvero il 10% dei lavoratori attualmente in cassa integrazione fino al 21 dicembre, in modo da obbedire ad un requisito fondamentale per chiedere la proroga di ulteriori 6 mesi di cassa in deroga.

Dei lavoratori di cui ha garantito l’assunzione, due sono già stati integrati martedì scorso; gli altri quattro – dopo un primo periodo di mobilità, dovuto per legge – saranno reintegrati con contratto annuale, andandosi ad aggiungere ai circa 20 già impiegati nello stabilimento. La risposta positiva è emersa in occasione dell’incontro che si è svolto venerdì scorso in Municipio, convocato dall’Amministrazione comunale, che ha visto la partecipazione di sindacati e azienda.

«L’incontro – commenta l’assessore comunale alle Attività produttive, Marta Parodi – ha registrato un notevole avanzamento e avvicinamento rispetto alle richieste fatte all’azienda in questa situazione di emergenza, ovvero la necessità di chiedere la proroga dell’ammortizzatore sociale per sei mesi. Siamo quindi cautamente soddisfatti, in quanto i tempi in cui viviamo non consentono di abbassare la guardia. E’ comunque un segnale importante, che mostra da una parte, l’assunzione di responsabilità da parte dell’azienda, dall’altra una prospettiva di ripresa della produzione in fabbrica».

Sindacati e proprietà, sollecitati dall’Amministrazione, si sono inoltre detti disponibili a visitare lo stabilimento per verificarne lo stato dell’arte – dato che la produzione, nonostante gli annunci della proprietà, non è ancora partita – confrontandosi anche su quelle che potrebbero essere ulteriori figure professionali da impiegare. Appuntamento che è stato fissato per venerdì 23 novembre alle 15 in azienda. «Da parte nostra – commenta Salvatore Pafundi (Fim Cisl) – abbiamo fatto tutto ciò che potevamo. Nei prossimi giorni chiederemo un incontro urgente in Regione per verificare se sono in arrivo i fondi per finanziare l’ammortizzatore sociale, facendo presente che abbiamo l’esigenza di chiedere una proroga di sei mesi per i circa 170 lavoratori ancora senza prospettive professionali».

Elisa Ferrando

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