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Sacco e Avanzi
Economia

“Sì a nuovi corsi di laurea ad Asti, ma con una strategia regionale e coordinata con gli altri atenei”

Lo ha affermato il rettore dell’Università del Piemonte orientale, Gian Carlo Avanzi, invitato stamattina in città

Il rettore Avanzi stamattina al Polo universitario astigiano

“Accetto la vostra sfida di progettare nuovi corsi di laurea presso il Polo universitario astigiano. Ma chiarisco subito che questo ragionamento deve far parte di una strategia di sviluppo con la regia della Regione e coordinata con i rettori degli altri atenei piemontesi. Ben sapendo che dovrò rispettare, per correttezza, un limite: il fatto che l’Università del Piemonte orientale è stata fondata per essere legata a tre città: Alessandria, Vercelli e Novara”.
Sono le parole del rettore dell’Università del Piemonte Orientale, Gian Carlo Avanzi, invitato stamattina presso il Polo universitario astigiano da Mario Sacco, presidente del consorzio Astiss che gestisce a livello amministrativo l’università astigiana. Per l’occasione, Avanzi ha incontrato i rappresentanti delle Istituzioni e i principali rappresentanti del mondo economico e produttivo locale, tra cui il sindaco Maurizio Rasero, il presidente della Provincia Paolo Lanfranco, il presidente della Camera di Commercio Renato Goria, il vice presidente della Fondazione CrAsti Sergio Ebarnabo. Presente anche Ivana Morando, dirigente alla Formazione della Regione Piemonte, che ha portato i saluti e la vicinanza dell’assessore Elena Chiorino, impegnata a Roma.

Le parole di Sacco e Rasero

Ad aprire gli interventi il presidente Sacco. “L’università Rita Levi Montalcini – ha affermato – è una realtà in crescita, con 1600 studenti suddivisi tra i corsi di laurea in Infermieristica, Scienze Motorie, Tecnologie alimentari per la ristorazione, Scienze viticole ed enologiche, Servizio Sociale che si affiancano a master, alta formazione, corsi professionalizzanti e realtà diversificate quali l’Accademia di Belle Arti e le Scuole tecniche San Carlo”.
“Con l’Università del Piemonte orientale e gli altri atenei piemontesi (Università e Politecnico di Torino, Scienze Gastronomiche) intendiamo ora fare massa critica per potenziare l’offerta formativa attraverso corsi di qualità finalizzati a favorire l’economia e il mercato del lavoro, con un pensiero particolare per i giovani del territorio”.
Sulla stessa linea il sindaco Rasero, che ha ricordato l’impegno del consorzio, “di cui il Comune fa parte con convinzione”, nel recupero architettonico e funzionale degli edifici che si trovano nell’area in cui insiste la sede. “Mi riferisco alla seconda palestra che verrà realizzata nei locali del Palafreezer – ha ricordato – e alla progettazione di servizi ulteriori (aule studio e residenze per studenti) nell’ottica di essere appetibili per i ragazzi che provengono da altre città o regioni”.

La “sfida” dei nuovi corsi di laurea

Avanzi, dopo aver ringraziato per la calorosa accoglienza, ha subito sottolineato alcune premesse. “Recentemente – ha ricordato – sono stato eletto all’unanimità presidente del gruppo di coordinamento dei rettori del Piemonte, che si occupa appunto di coordinare l’attività universitaria in ambito regionale. Così da evitare che ogni ateneo (Università di Torino, Politecnico di Torino, Università del Piemonte orientale e Scienze gastronomiche) ragioni per conto proprio. In questo gruppo, nello specifico, mi piacerebbe portare avanti uno sviluppo di corsi di laurea coordinati sul territorio. Un rettore non può farsi “tirare la giacca” da sindaci e Fondazioni e correre dietro a chi ha più soldi”.
Secondo Avanzi ad assumere il ruolo di regia dovrà essere la Regione Piemonte. “Per decidere la nascita di nuovi corsi di laurea – ha chiarito – bisogna innanzitutto pensare alle prospettive di sviluppo futuro del territorio regionale: punterà sull’agricoltura? Sull’industria 4.0? O ancora sull’automotive? Dopodiché la scelta dei corsi dovrà essere organizzata tra i vari atenei tenendo conto delle specificità dei territori e delle indicazioni del mondo industriale e produttivo”.
Per il rettore il ragionamento dovrà tenere conto anche di un altro fattore: la bassa natalità, che imporrà la necessità, per le università, di attirare studenti dall’estero, per cui bisognerà essere attrezzati dal punto di vista dei servizi residenziali, “in linea con quanto state progettando qui ad Asti”, ha sottolineato. “Con i corsi più specialistici, come il vostro Scienze viticole ed enologiche, si possono attirare studenti dai Paesi dell’Unione europea – ha continuato – ma per i corsi di laurea più comuni ci si può proporre agli studenti di quei Paesi privi di un’offerta accademica al nostro livello. Tra i nostri 15 mila studenti, per esempio, ve ne sono che provengono da Pakistan, India, Siria”.
Avanzi ha quindi affermato di accettare “la vostra sfida di progettare nuovi corsi di laurea presso il Polo universitario astigiano. Ma ho bisogno di un po’ di tempo, perché devo confrontarmi con voi, con gli altri rettori del Piemonte e con la Regione. Ben sapendo che dovrò rispettare, per correttezza, un limite: il fatto che l’Università del Piemonte orientale è stata fondata per essere legata a tre città: Alessandria, Vercelli e Novara”.
“Comunque – ha concluso Avanzi – il Polo universitario astigiano ha la fortuna di poter contare su risorse economiche che altre realtà non hanno ed è basato su una idea intelligente, il consorzio Astiss, che consente di “prendere il meglio” dagli altri atenei senza funzionare solo da succursale di una università”.
Avanzi si è congedato impegnandosi a formulare una proposta da sottoporre al consorzio, dopodiché ha effettuato una visita alla sede accompagnato dal presidente Sacco e da numerosi altri intervenuti all’incontro.

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