Un portale a disposizione delle piccole e medie imprese, che possono così pubblicare on line i loro prodotti creando efficaci sinergie industriali.E lobiettivo del progetto di Web
Un portale a disposizione delle piccole e medie imprese, che possono così pubblicare on line i loro prodotti creando efficaci sinergie industriali.
E lobiettivo del progetto di Web engineering messo a punto dal Politecnico di Torino, cui lassociazione di categoria Api Asti – che associa circa 200 piccole e medie imprese astigiane – ha aderito ufficialmente venerdì scorso. Il presidente di Api Asti, Andrea Cirio, ha infatti firmato la convenzione che dà la possibilità, alle aziende associate del settore manifatturiero, di entrare a far parte del progetto.
La massa critica necessaria affinché il sistema funzioni è costituita da 2mila imprese, cui se ne affiancano 5mila dalla Russia, Paese che ancora non conosce bene le potenzialità imprenditoriali dellItalia. «In sostanza spiega Pierangelo Cantarella, direttore di Api Asti il portale funzionerà come un motore di ricerca, che consentirà ad unazienda, che cerca un determinato prodotto, di avere subito a disposizione quali sono le aziende inserite nel sistema che lo producono e numerose informazioni correlate. Un sistema che sarà utile anche per le aziende russe, sia perché conoscono lItalia solamente per la sua ricchezza gastronomica e non per la sua realtà manifatturiera, sia perché sarebbe un passo avanti per le numerose grandi industrie russe che producono ancora tutte le componenti che servono per realizzare il loro articolo, senza delegare nulla a terzi».
A sottolineare limportanza dellaccordo il presidente Cirio. «Siccome questo progetto sarà sottoposto anche ad una prestigiosa università russa – spiega – sarà unottima occasione per dialogare con un mercato molto interessante. Importante è poi il fatto che il progetto incentivi laggregazione in rete delle piccole e medie aziende, modalità di lavoro peraltro promossa a livello istituzionale dalla Regione Piemonte, in modo da stabilire il giusto equilibrio con le grandi aziende russe, con le quali, presentandosi singolarmente, difficilmente avrebbero avuto un contatto».