Alla Valbormida Spa di Bubbio FIM, FIOM e UILM hanno proclamato uno sciopero di 8 ore per il prossimo lunedì 25 luglio
Alla Valbormida Spa di Bubbio FIM, FIOM e UILM hanno proclamato uno sciopero di 8 ore per oggi, lunedì 25 luglio. La decisione è stata presa nel corso dell’assemblea dei lavoratori tenutasi a inizio settimana negli stabilimenti dell’azienda, rea a detta dei sindacati di aver effettuato il quinto ed ennesimo licenziamento nell’arco di sei mesi.
L’ultimo lavoratore raggiunto dal provvedimento, di circa 50 anni e con 15 anni di servizio, sarebbe stato giudicato “non idoneo alla mansione specifica”. «Questo dipendente – spiega Silvano Uppo Segretario provinciale UILM – dopo una visita medica aziendale che lo ha ritenuto idoneo seppur con limitazioni è stato prima sospeso per 30 giorni in attesa di accertamenti. Dopo di che l’azienda ha deciso di procedere al licenziamento dichiarando che non esistono altre mansioni equivalenti per il lavoratore. Tutto ciò è inaccettabile, anche perché stiamo parlando di un nostro delegato sindacale. Non crediamo che si tratti di una coincidenza».
La limitazione sarebbe relativa alla movimentazione di pezzi in fase di stampaggio di peso superiore a 10 kg. «Una casistica però che riguarda solo una parte dei pezzi prodotti nello stabilimento (che produce componenti per automotiv e per l’agricoltura) ma che viene usata in questo caso in modo strumentale per procedere al licenziamento di un lavoratore impegnato anche sindacalmente» continua Uppo.
Per i sindacati, l’azienda starebbe quindi abusando degli strumenti concessi dalla legge Fornero che permettono di procede a licenziamenti individuali senza più l’obbligo eventuale della reintegra ma che in sede di trattativa al Dipartimento provinciale del Lavoro può limitarsi ad un risarcimento economico per l’ex dipendente. Già ad inizio anno e sempre alla Valbormida Spa i sindacati protestarono per il licenziamento di quattro dipendenti, tre con gravi problemi di salute mentre il quarto era da poco rientrato da un infortunio. Tutti tra i 40 e i 50 anni d’età.
All’epoca la UILM provocatoriamente si era posta la domanda, retoricamente, su chi a partire da giugno sarebbe stato il prossimo dipendente toccato da un licenziamento, una volta trascorsi i termini della nuova legge che prescrive un massimo di quattro licenziamenti ogni sei mesi. «Quanto sta avvenendo alla Valbormida ci preoccupa. Oltretutto ricalca quello che sta avvenendo a livello provinciale. Lo scenario che ci appare è piuttosto inquietante» continua Uppo, facendo riferimento ad altri licenziamenti avvenuti con il ricorso alla legge Fornero e nel caso specifico dei quattro licenziamenti avvenuti alla Saclà nel dicembre 2015 e dei due avvenuti alla Gate di Asti. «Ormai le aziende non hanno più deterrenti per i licenziamenti individuali. Possono colpire chiunque ai loro occhi risulti meno produttivo degli altri – spiega Uppo – ci auguriamo che con lo sciopero di lunedì arrivi un segnale chiaro alla Valbormida Spa».
La Vallebormida Spa è un’azienda metalmeccanica con una lunga storia. Nata negli Settanta, attualmente dà lavoro a 80 dipendenti.
Lucia Pignari