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Economia

Visetti, 100 anni di ortopedia
all’ombra dell’indimenticato Elio

L’Ortopedia Visetti compie nel 2015 cento anni di attività, circa cinquanta dei quali trascorsi nella attuale sede di corso Alfieri, proprio all’angolo della piazza, dove il fondatore Elio

Ortopedia Visetti compie nel 2015 cento anni di attività, circa cinquanta dei quali trascorsi nella attuale sede di corso Alfieri, proprio all’angolo della piazza, dove il fondatore Elio Visetti trasferì l’azienda che in precedenza aveva avuto sede per parecchi anni prima in via Cesare Battisti, quindi in corso Dante. A dirigere tutto è oggi Sara Morandi, che ha trasferito nel suo lavoro la stessa passione che ai tempi dell’Università la portò a scegliere l’Accademia di Belle Arti di Torino e la scenografia: peraltro, Sara fa parte delle sei “Creative” che mettono la loro fantasia al servizio della città.

A lei chiediamo di ricordare come nacque l’azienda Visetti: «E’ stata quasi una questione di famiglia – dice – perché il padre di Elio era tecnico ortopedico e libero professionista: Elio si era iscritto a Medicina, ma poi venne la guerra e lui divenne partigiano. Nel frattempo aveva perso i genitori, cosicchè, dopo il 25 aprile del 1945 abbandonò l’Università e subentrò al padre, che sin dal 1928 aveva aperto il negozio di via Cesare Battisti. L’attività iniziò subito bene, tanto che vennero aperte altre filiali ad Alba, Alessandria, Moncalvo, Acqui e Torino: quest’ultima era però specializzata in corsetteria ed aveva una clientela di primordine, fra cui ricordo le signore Agnelli e Pininfarina, o attrici come Monica Guerritore». Al di là delle indubbie capacità professionali, chi era Elio Visetti come persona e com’era stare in negozio ai suoi tempi?

«Era un uomo straordinario – risponde Sara con un sospiro che sottintende un grande rimpianto – per tenacia, generosità, lungimiranza e capacità. Aveva frequentato il miglior liceo classico di Torino, da cui aveva tratto la passione per la scrittura, tanto da narrare le sue vicende partigiane nel Cuneese nel diario “Un ribelle come tanti”. Per Asti, poi, Elio era una figura istituzionale; aveva un ottimo rapporto con tutti i medici e spesso, all’uscita dall’Ospedale, molti entravano in negozio per scambiare quattro chiacchiere con lui. C’erano poi appuntamenti fissi, come quello del tecnico dell’udito che veniva ogni mercoledì: al termine del lavoro, immancabilmente Elio lo accompagnava a pranzo alla “Trattoria della posta” di Serravalle. Stare in negozio era molto piacevole, perché c’era sempre tanta gente e la vita appariva più semplice e con meno pretese di oggi, con tante persone che avevano voglia di ridere e raccontare aneddoti. I nostri dipendenti, alcuni dei quali sono stati con noi per un’intera vita, lavoravano molto, ma senza avvertirne la fatica, perché erano contenti».   
E oggi?

«Oggi è tutto diverso perché le esigenze sono infinite e internet permette di trovare qualsiasi cosa ovunque: la nostra migliore garanzia è la qualità che la ditta Visetti ha sempre dimostrato e che non si trova in rete. Ci rivolgiamo ai giovani sportivi ed abbiamo una costante  presenza in Ospedale, assicurando come sempre assistenza per tutti i prodotti. In questo siamo aiutati dal nostro personale, che oggi è costituito da tre tecnici ortopedici, una segretaria, quattro persone in negozio ed un magazziniere, per poter sempre soddisfare le più diverse esigenze della clientela». E Sara Morandi? «Io sono contenta di avere collaboratori fantastici ed ho soddisfazione dai clienti, che si complimentano per come lavoriamo e questo è fondamentale, perché oggi la differenza la fa il servizio. Nel 2001 ho rinnovato completamente il negozio, ma non dimentico il luogo dove Elio aveva il suo studio, con il camice, la scrivania con l’immancabile vocabolario: soprattutto non dimentico l’ammonimento che tutti dovevano saper far tutto, dal pulire il negozio al vendere».

Renato Romagnoli

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