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“La Gatta e i diamanti”: dalle vigne di San Damiano alle rive del Tamigi
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“La Gatta e i diamanti”: dalle vigne di San Damiano alle rive del Tamigi

«Nel primo filare c’è uva Barbera. Nel secondo filare c’è Moscato d’Amburgo. Nel terzo filare c’è un cadavere. Nel primo filare ci sono grappoli compatti, di forma piramidale, gli acini che trascinano in basso le loro foglie pentalobate sono come piccole gemme ovali di uno straordinario blu intenso…»

«Nel primo filare c’è uva Barbera. Nel secondo filare c’è Moscato d’Amburgo. Nel terzo filare c’è un cadavere. Nel primo filare ci sono grappoli compatti, di forma piramidale, gli acini che trascinano in basso le loro foglie pentalobate sono come piccole gemme ovali di uno straordinario blu intenso. Nel secondo filare i grappoli sembrano avvizzire sotto la sferza del sole feroce di fine agosto: gli acini allungati e pruinosi sembrano essere vuote escrescenze secche, calabroni e vespe vi volteggiano attorno. Nel terzo filare la terra secca ha bevuto il rosso sangue uscito dalla ferita alla base del cranio». Fin dalle prime pagine del nuovo romanzo di Andrea Monticone, giornalista di nera, torinese con origini astigiane, “La Gatta e i diamanti” (Golem Edizioni), il quarto con protagonista il capitano dei carabinieri Gabriele Sodano, c’è già tutto il sapore di quanto si troverà pagina dopo pagina: ambientazioni suggestive, frutto di una profonda esperienza e conoscenza, che così quasi si vedono e si respirano, ritmo nella narrazione, suspense e una costruzione precisa della vicenda.

Le vigne che aprono il romanzo (ma saranno protagoniste anche altre vigne) sono quelle di San Damiano, tra i maggiori centri della provincia di Asti di cui è originario l’autore. Il paese è raccontato con grande efficacia, attraverso le sue più spiccate peculiarità: dalla partecipazione al Palio di Asti al ristorante ricavato nelle ex carceri, «i bassi portici dalle volte di mattoni rossi», la «fabbrica di caffè in una terra di vino», il birrificio, fino ad una delle più tragiche pagine dell’Astigiano, la rapina avvenuta nel 1988 in cui perse la vita il carabiniere Fernando Stefanizzi. Una promozione vista da molti con sospetto, a partire dal diretto interessato, il provvisorio trasferimento al comando provinciale di Asti, poi la riassegnazione temporanea alla Direzione investigativa antimafia, Sodano si trova ad investigare sull’omicidio di un uomo dal passato misterioso, e contemporaneamente è alle prese con altrettanto misteriosi diamanti e l’ombra di una ladra internazionale, la Gatta.

Ma ci sono anche i complessi rapporti di gerarchia tra chi è ai vertici e chi opera, diffidenze e sgarbi con altre forze dell’ordine o con altri apparati dello Stato; e poi il mondo del giornalismo, che traspare dai dialoghi con un altro dei personaggi che compaiono nel romanzo, il giornalista Benzi trasferitosi nella tranquillità della campagna del piccolo paese; e, ancora, per Sodano, un passato che ritorna e l’amore che si riaffaccia nella sua vita. Tra inseguimenti, colpi di scena, misteri e sparatorie, ma anche riflessioni puntuali su tanti aspetti della vita, il lettore si muove con il capitano Sodano dall’Astigiano alla città di Torino, con i sotterranei dei suoi palazzi signorili, i grandi viali alberati, i ponti sul Po, la Basilica di Superga, e da Milano a Londra, fino ad un regolamento di conti sulle rive del Tamigi.

 

La Gatta e i diamanti – di Andrea Monticone

Golem Edizioni

Anno 2016, 272 pagine

Collana Le Vespe € 9,90

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