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Sport

Federico Arri: «Ogni corsa
futura per me sarà un Palio»

Il 2015 è stato un anno da dimenticare per Federico Arri, giovane fantino astigiano che sta cercando con lavoro e sacrificio di ritagliarsi uno spazio nel panorama dei Palii nazionali. Purtroppo per

Il 2015 è stato un anno da dimenticare per Federico Arri, giovane fantino astigiano che sta cercando con lavoro e sacrificio di ritagliarsi uno spazio nel panorama dei Palii nazionali. Purtroppo per lui una brutta caduta nella quale rimase coinvolto ad inizio maggio, in occasione di una riunione di corse di addestramento svoltasi a Monticiano, ha pesantemente condizionato il suo rendimento per l’intera stagione agonistica. Nella circostanza ad Arri venne diagnosticata una commozione cerebrale, oltre ad una frattura nella parte bassa della mandibola ed un’altra all’omero. Un brutto spavento. L’incidente gli precluse la partecipazione alla “Provaccia” legnanese per la Contrada di San Martino e gli fece perdere importanti treni (da intendersi quali ingaggi) nei mesi di giugno e luglio. Nelle prove di notte a Siena Arri seppe farsi apprezzare per il grande impegno profuso, nonostante le sue condizioni fisiche non fossero ancora ottimali. Ad Asti però non trovò spazio a settembre. Ora, con rinnovato entusiasmo, guarda al futuro e attende con ansia l’annata che verrà.

Voltarsi indietro, Federico, vuol dire ricordare un anno davvero disgraziato. C’è qualcosa che salveresti del 2015?
«Ben poco. Purtroppo – afferma – ci sono le stagioni che nascono storte. E’ quella andata in archivio è una di queste. L’infortunio di maggio a Monticiano mi ha praticamente impedito di correre. Quando sono rientrato cercavo di non dare peso al dolore, ma ovviamente non ero al meglio e le mie prestazioni risultavano condizionate. Ora però sto bene e nutro grandi aspettative per il 2016. Affronterò ogni corsa che disputerò come se fosse un Palio, anzi il più importante dei Palii. Voglio riprendermi quello che la mala sorte mi ha sottratto.»

In effetti potrà andare solo meglio per te. Hai già preso contatti con qualche dirigenza in vista dei primi appuntamenti dell’anno nuovo?
«Qualcuno mi ha cercato, ma per ora ancora nulla di ufficiale. La speranza, chiaro, è di poter prendere parte il prossimo anno ai più Palii possibile.»
Puntiamo l’obiettivo su Asti, andando indietro però al 2015. Se tu ti fossi iscritto all’elenco dei fantini di riserva con ogni probabilità avresti montato…
«Avevo però deciso in precedenza che ad Asti non avrei gareggiato. Non mi sentivo a posto fisicamente. Non è assolutamente vero che ho inteso snobbare la manifestazione.Pertanto non ho rimpianti nello specifico, intendo dire nel non essermi iscritto. Asti resta però il Palio della mia città ed è scontato che vorrei sempre esserci, ma al top della forma….»

Un’opportunità che potrebbe arrivare nel prossimo settembre?
«Al momento, in proposito, solo contatti verbali. Io però sono prontissimo e attendo fiducioso una chiamata.»
Parliamo di cavalli: possiedi qualche purosangue?
«Ho un cavallo che a settembre è stato una delle due scelte di un Borgo cittadino. Poi non ha gareggiato, ha fatto la riserva. Credo però possegga i giusti requisiti per fare bene. Allo stadio si era messo in evidenza. Per il futuro, qualora ad Asti dovessi raggiungere l’accordo con un Comitato, sono disposto ad investire facendo un sacrificio economico e ad acquistare un altro purosangue. Ne ho già un paio nel mirino, soggetti interessanti….

Tu vivi e lavori a Siena: quali sono le prospettive per un tuo eventuale debutto in Piazza del Campo?
«I miglioramenti che ho messo in mostra sono stati colti dai Capitani e da alcune dirigenze. L’auspicio è che il mio sogno nel 2016 possa avverarsi. Montare per una Contrada senese sarebbe il massimo».

Fin qui Federico Arri, con i suoi sogni e le sue speranze. Il fantino astigiano, classe 1994, ha disputato un solo Palio in Piazza Alfieri, nel 2013, per il Comune di Castell’Alfero, senza però riuscire a superare la batteria. I tempi ora sono maturi per una nuova esperienza e tutto lascia intendere che il 2016 possa essere l’anno buono.

Massimo Elia

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