Sullo stato di salute e le prospettive future del nostro Palio le valutazioni non sono unanimi. Riguardo ai numeri e ai dati forniti dall'ultima edizione della manifestazione i riscontri appaiono
Sullo stato di salute e le prospettive future del nostro Palio le valutazioni non sono unanimi. Riguardo ai numeri e ai dati forniti dall'ultima edizione della manifestazione i riscontri appaiono comunque positivi. Pochi giorni fa il Sindaco Brignolo, rispondendo ad un'interpellanza del consigliere Angela Quaglia, ha affermato: «Il Palio è una risorsa straordinaria per l'immagine e l'economia di Asti, senza se e senza ma». Nell'edizione dello scorso settembre gli spettatori paganti sono stati 5.063 (altrettanta la capienza del parterre gratuito) per un incasso di 199.439 euro. A questa cifra vanno aggiunti 5.508 euro, provento del Palio degli sbandieratori. Il mancato incasso riconducibile ai rimborsi dovuti a chi non ha visto il Palio lo scorso anno per lo spostamento al lunedì (50% di sconto per gli astigiani e omaggio per i turisti esteri) è stato di 5.526,5 euro. Le sponsorizzazioni hanno fruttato 69.490 euro.
Risultati indiscutibilmente buoni. Raschiando appena la crosta, qualche problematica che induce a riflettere però emerge. Il giorno della vigilia il Palio ha vissuto momenti difficili, con controlli dei Carabinieri in tutte le scuderie dove erano ospitati i purosangue protagonisti della corsa. Una situazione inattesa, che ha inevitabilmente spiazzato l'organizzazione costringendo a cancellare il debutto della cerimonia di segnatura dei fantini. Anche le prove ufficiali del pomeriggio hanno corso il concreto rischio di saltare. Unanime il parere degli addetti ai lavori: «Ci sono persone, (una o più d'una) che stanno tentando di minare la macchina paliesca. E' in corso un serio attacco alla manifestazione, sferrato in maniera premeditata con tempi e modi studiati».
Una situazione che, in considerazione degli accertamenti effettuati e alle successive indagini svolte dalle autorità competenti, porterà più o meno a breve a sviluppi difficilmente ipotizzabili. L'auspicio dell'intero mondo del Palio è che tutto possa risolversi nella classica bolla di sapone. Un auspicio però…
Sempre nei giorni scorsi, con modalità certamente con consuete, le redazioni dei giornali locali hanno ricevuto tramite "raccomandata" con mittente senese un documento stilato dalla dirigenza del Rione San Secondo che in origine aveva quale destinatari unicamente i componenti del Consiglio del Palio. Il documento, altra manovra certamente studiata e con un preciso obiettivo, è invece diventato di dominio pubblico. Impossibile non interpretare anche questo atto come un chiaro attacco sferrato alla macchina paliesca, quasi ad evidenziarne la vulnerabilità e a dimostrare come, da parte di qualcuno, ci sia il desiderio di destabilizzare la situazione. Attacchi duri, pesanti, a tradimento, difficili da fronteggiare. Sul contenuto del documento e sulla validità delle problematiche in esso contenute si potrebbe discutere a lungo. E comunque nelle sedi adeguate. Va detto però che mettere in evidenza storture e lacune della macchina paliesca può essere utile e per certi versi doveroso quando la discussione delle stesse può portare ad individuare adeguate soluzioni migliorative.
Un altro aspetto importante e finora un po' troppo trascurato riguardante il nostro Palio sta nella sua diffusione a livello nazionale. Si è fatto qualcosa, ma resta tantissimo il da farsi affinchè l'evento compia l'indispensabile (e meritato) salto di qualità. Inevitabile in proposito il paragone con i due altri Palii nazionali di maggior caratura: Siena e Legnano. E qui forse ci siamo fatti sorprendere, poichè entrambe le città hanno da tempo lanciato l'idea della disputa di un Palio straordinario nel 2015, in occasione della grande rassegna mondiale dell'Expo milanese. Legnano avrebbe addirittura già indicato la data di effettuazione della corsa: il 6 settembre. Considerando che soltanto due settimane dopo, domenica 20, si correrà in piazza Alfieri, la vicinanza temporale dei due eventi potrebbe creare problemi non indifferenti alla nostra corsa. In primo luogo legati all'impiego di purosangue che, se utilizzati a Legnano non sarebbero più proponibili ad Asti a così breve distanza di tempo; in secondo luogo al rischio che i nostri Borghi, Rioni e Comuni si troverebbero ad affrontare nel caso un fantino ingaggiato ad Asti dovesse infortunarsi a Legnano. Troppo ridotti i tempi di recupero. Inoltre, se Siena decidesse di correre un terzo Palio nel 2015 sempre per celebrare l'Expo, una possibile collocazione in calendario potrebbe essere quella di inizio ottobre.
E qui ci troveremmo ad affrontare altre problematiche. Non legate ai cavalli, poichè è risaputo che a Siena corrono i mezzosangue e da noi i "puri", ma ai fantini. Quanti di essi, soprattutto i più affermati, se ingaggiati a Siena ad ottobre correrebbero il rischio di scendere in pista ad Asti appena una quindicina di giorni prima dell'evento di piazza del Campo? Tutte situazioni da vagliare con grande attenzione. Il 2015 sarà un anno fondamentale per la nostra Festa, che dopo due edizioni per diversi motivi travagliate sarà chiamata a compiere un importante salto di qualità. L'auspicio è che i detrattori abbandonino sospette e vergognose manovre sotto traccia e consentano al Palio di Asti di vivere un'annata serena e ricevere i riconoscimenti largamente meritati.
LUNEDI' 3 NOVEMBRE IL CONSIGLIO DEL PALIO
Lunedì 3 novembre il Sindaco Fabrizio Brignolo ha provveduto a convocare il Consiglio del Palio. La seduta, che si terrà come sempre a Palazzo Civico in piazza San Secondo, inizierà alle 21,15.