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La “Storia dei Galletti”: il capitolo dal 1989 al 2010

Ripercorriamo un altro capitolo dedicato ai biancorossi, gestiti dalla storica triade Piacenza-Turello-Chiesa

La “Storia dei Galletti”: il capitolo dal 1989 al 2010

La caduta e la risalita. Al termine dell’annata ’88-89, i galletti retrocedono in Promozione, dove si classificano quarti l’anno dopo. Nel ’91 l’Asti non riesce a procurarsi il biglietto per l’Eccellenza, diventata nel frattempo la massima serie calcistica a livello regionale, ma a fine luglio viene ripescato nella nuova categoria, che vedrà i galletti disputare 17 campionati sino al 2010.
Incardona alla Cesarini
La società biancorossa assorbe l’Asti Sport nel ’93, e durante la stagione ’94-95, sotto la guida tecnica di Gerardo Bochicchio, i giocatori dell’Asti scrivono una bella pagina di storia conquistando il titolo regionale di Coppa Italia a marzo e la Serie D a giugno dopo gli spareggi con Fossanese e Russi. Memorabile l’1-0 (gol del giovane attaccante Davide Incardona all’89’) ottenuto all’andata dai galletti in terra romagnola. Circa un migliaio gli spettatori in occasione della sfida di ritorno, che termina con i biancorossi vittoriosi ai rigori. Salvezza in “D” nel ’96 (da segnalare lo 0-0 interno col Pisa del compianto capitano Signorini, scomparso poi a causa della SLA, il 17 marzo) e mesto ritorno in Eccellenza l’anno successivo.
Nell’estate del ’97 arriva ad Asti il tecnico Franco Delladonna, che in tre anni ottiene un quarto posto (a pari punti col Volpiano) e due piazze d’onore. La prima, quella del ’99, è pressoché inevitabile, visto che lo stratosferico Moncalieri del presidente Aghemo è già aritmeticamente primo a marzo. Negli spareggi i biancorossi vengono eliminati dal Borgomanero, imitato dal Bra dodici mesi più tardi (galletti inseriti nella schedina Totocalcio del 28 maggio nella sfida esterna con i giallorossi braidesi). Nel 2001, dopo aver mancato la Serie D per tre stagioni consecutive, l’Asti viene eliminato dal Sommariva Perno nella doppia sfida dei playout e retrocede in Promozione, ma nel 2002 torna subito in Eccellenza battendo nei playoff Canelli (5-2 al “Cattaneo” di Alessandria il 2 giugno) e Airaschese (3-2 a Moncalieri sette giorni dopo).
Quarto nel 2003 e nel 2006, la seconda volta grazie al vittorioso spareggio con l’Acqui valevole per l’accesso ai playoff (2-1 dopo i tempi supplementari al “Moccagatta” di Alessandria), l’undici biancorosso, poi eliminato dal Borgosesia, viene denominato ”Asti Colligiana” il 14 giugno in seguito all’accordo con la Nova del presidente Vittorio Massano. Il ”matrimonio” dura però soltanto una stagione, e nell’estate del 2007, dopo una salvezza agguantata in extremis, la massima società calcistica della nostra città torna a chiamarsi ”Asti” per la terza volta dal ’74.
Anche dopo l’arrivo della triade Piacenza-Chiesa-Turello, i galletti disputano alcune stracittadine in campionato, contro l’Asti Sport nell’annata ’90-91 (biancorossi sconfitti in entrambe le sfide) e contro la Nova Asti Don Bosco, poi Nova Colligiana, a partire dal 2001 (bilancio per l’Asti: 4 vittorie, 3 pareggi e un solo passo falso).
Parliamo ancora di giocatori. L’ex juventino Roberto Tavola delude non poco nel Campionato Interregionale 1988-89. A partire dal ’93, invece, si mettono in netto risalto, fra gli altri, il centrocampista (e capitano) Marco Bucciol, che militerà poi nel Bra e nella Nicese dopo ben 354 gare disputate in campionato con la maglia biancorossa, l’ex portiere torinista Renato Biasi, ritiratosi dal calcio giocato nell’autunno del ’99 a causa di un infortunio patito sul terreno del Biella Villaggio Lamarmora, il centrocampista Mino Schiavone e l’attaccante Beppe Falzone. In 174 partite di campionato con i galletti, Falzone mette a segno la bellezza di 93 reti (soltanto 17 quelle su rigore).
Il più importante sodalizio calcistico astigiano ha avuto sempre un buon settore giovanile, come dimostrano il titolo italiano “Berretti” per i semiprofessionisti conquistato dall’Astimacobi nel ’72, con Nanni Tosetti allenatore e con in campo Giancarlo Antognoni, e due titoli regionali: quello Under 18 ottenuto nell’88 sotto la guida tecnica di Renato Padovani e quello Juniores sperimentale portato a casa nel 2009 dai giovani calciatori allenati da Enrico Pasquali.
Tra i ragazzi del vivaio ha giocato anche l’indimenticabile astigiano Sergio Gonella, classe 1933, che diventerà invece arbitro internazionale con un bellissimo fiore all’occhiello: la direzione, il 25 giugno 1978 a Buenos Aires, della finalissima mondiale Argentina-Olanda, vinta dai padroni di casa per 3-1 dopo i tempi supplementari. Due anni prima aveva diretto a Belgrado la finale degli Europei tra Germania Ovest e Cecoslovacchia, vinta ai rigori da quest’ultima Nazionale (7-5 il punteggio conclusivo).
Nel 2010 arriva finalmente il tanto atteso ritorno in “D” dopo un’assenza nella massima divisione del calcio dilettantistico durata ben 13 anni. La squadra allenata da Marco Fornello vince il girone B con quattro punti di vantaggio sulla Novese. Durante l’andata ottiene ben 12 vittorie in 15 partite, mentre nel ritorno le cose vanno meno bene anche a causa dei numerosi infortuni. L’Asti occupa tuttavia la vetta della classifica dalla prima giornata all’ultima. Era dal lontano 1955 che non vinceva un campionato con i colori della città.

Gianni Truffa

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