E’ singolare come nel giorno delle leggenda, della celebrazione dei 40 anni della “Combricola del Blasoco” a Modena Park, la Modena del volley abbia salutato con orgoglio e malinconia il proprio gigante buono, il centrale astigiano
E’ singolare come nel giorno delle leggenda, della celebrazione dei 40 anni della “Combricola del Blasoco” a Modena Park, la Modena del volley abbia salutato con orgoglio e malinconia il proprio gigante buono, Matteo Piano. “E la vita continua anche senza di noi, che siamo lontani ormai”, queste parole, parafrasando il rocker di Zocca, hanno dato l’arrivederci dei canarini del volley al centrale astigiano della Nazionale azzurra. Il futuro di Matteo si chiama Milano, una società ambiziosa, giovane, che avrà in Piano il proprio frontman, assieme (ecco un altro scherzo del destino) a coach Andrea Giani, altra bandiera della Modena della pallavolo.
Il ventiseienne passa da una città che vive per questo sport, a una Milano che punta a diventare un punto di riferimento “lottando” con il calcio e la pallacanestro: “Modena è bellissima, è il posto più bello del mondo dove giocare a volley. Ho avuto la grande fortuna di vivere anni bellissimi e vincere tanto con la maglia emiliana”, racconta Matteo.
Tornando a Vasco, forse Matteo “avrà freddo senza sentirsi sempre addosso” la maglia di Modena, “è stato splendido amarla”, ma da oggi c’è una nuova storia, tutta da scrivere, che potrebbe lasciarci “senza parole”. In bocca al lupo gigante buono, Asti è con te.
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Davide Chicarella