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Palio, Murtas: «Ad Asti al momento
sono a piedi, ma non dispero»

Sebastiano Murtas è uno dei fantini, almeno al momento, ancora senza ingaggio nel nostro Palio. Considerato una delle monte più promettenti e maggiormente dotate dal punto di vista tecnico del

Sebastiano Murtas è uno dei fantini, almeno al momento, ancora senza ingaggio nel nostro Palio. Considerato una delle monte più promettenti e maggiormente dotate dal punto di vista tecnico del panorama paliesco nazionale, "Grandine", questo il suo soprannome, ha iniziato la stagione 2014 nel migliore dei modi, ottenendo buoni risultati nelle corse in provincia e poi trionfando domenica primo giugno nel Palio di Ferrara. Ed è proprio da questa sua recentissima vittoria che partiamo, chiedendogli di raccontarci sia le emozioni vissute sia le difficoltà incontrate nel raggiungere il prestigioso obiettivo.
«Dire che sono contento – esordisce Sebastiano – è persin riduttivo. La vittoria ottenuta a Ferrara ha rappresentato moltissimo per me. Già nelle corse preparatorie di Asti, Monticiano, Fucecchio e Monteroni avevo avuto buone sensazioni e fisicamente mi sentivo bene. Nel Palio ho dato tutto, volevo vincere e ci sono riuscito. Il cavallo ha risposto bene alle sollecitazioni».

Hai fatto corsa di testa fin dalla mossa…
«In pratica si, poichè quando il canapo è sceso avevo un'altra accoppiata al fianco, ma alla prima curva ho allungato portandomi davanti. Poi ho solo pensato a non commettere errori e sul traguardo ho esultato in maniera vistosa. Nei quattro giri mi sembrava di volare».
Hai regalato il successo a San Paolo, che non vinceva dal 1987…
«Io non ero ancora nato, pensa un po'. Regalare una gioia tanto grande ad una "contrada" (Murtas usa il termine senese) costituisce una soddisfazione immensa».
Buon viatico sicuramente in vista del Palio di Siena del 2 luglio…
«Certo. Ho mostrato di essere pronto e le dirigenze senesi si sono fatte vive. Ferrara è stato il primo importante Palio che ho vinto nella mia carriera. Ho contatti con alcune Contrade e credo proprio che per me a luglio un posto ci sarà».
Preferenze?
«Si, ma non posso dirtele».

Ci spostiamo ad Asti?
«Mi piace il vostro Palio. Duro, tosto, impegnativo. Credo di aver fatto il mio dovere quando ho gareggiato. Due finali in tre anni, terzo posto nel 2013».
Però…
«Però sono a piedi, almeno al momento. Con la Cattedrale si è chiuso un rapporto che durava da tre anni. Lì mi sono trovato bene, ero molto legato al Rione. Dopo il Palio del 2013 hanno però deciso di percorrere altre scelte decidendo di sostituirmi con Silvano Mulas. Io non ho polemizzato, ho preso atto della loro scelta e l'ho accettata».
E adesso? Stando all'attuale situazione non è che ad Asti ci siano grandi spiragli per trovare un ingaggio…
«Avevo parlato tempo fa con alcune dirigenze. I discorsi non si sono mai chiusi definitivamente e la mia speranza di trovare un ingaggio ad Asti non l'ho perduta».
Al momento l'unico tassello da occupare nella griglia delle monte resta quello di San Silvestro…
«E' una possibilità. Ma potrebbero essercene anche altre».

Tecnicamente sei reputato un ottimo fantino, uno dei migliori tra le giovani leve. Com'è possibile che tu ad Asti sia a piedi?
«Che devo rispondere? Chissà, forse gli altri sono tutti più bravi di me… Anzi, togliamo il forse. Dev'essere proprio così. Non c'è altra spiegazione».
Il tuo nome era stato avvicinato a Castell'Alfero. Vero o falso?
«Anche al mio orecchio era arrivata questa voce. Essendomi arrivata come voce, non credo però possa essere ritenuta una trattativa credibile. Sono il diretto interessato, per cui…».
La vicinanza con il Palio di Siena, con tutti gli annessi e i connessi legati a possibili infortuni e quant'altro, mi induce a pensare che domenica tu non sarai ad Asti per il "Memorial L'Annunziata"…
«No, domenica non salirò ad Asti. Non voglio e non posso rischiare nulla. Ma ci sarò a luglio e lì cercherò di mettermi in evidenza per strappare un ingaggio».
La linea telefonica è disturbata ma la risatina di Sebastiano arriva lo stesso. Gli chiedo che cosa stia facendo, perchè attorno a lui è tutto un vociare…
«Sto lavorando in scuderia. Non mi fermo mai. Non mi piace perdere tempo».

Ecco a proposito di scuderia e di cavalli… Hai qualche esemplare interessante di tua proprietà, magari nell'eventualità da proporre ad Asti…
«Sono proprietario di un ottimo purosangue che l'anno passato ha corso ad Asti. Non impressionò granché, ma era appena stato prelevato dagli ippodromi e non aveva sufficiente esperienza nei Palii e in provincia. E' un cavallo che mi sta dando e mi darà certamente notevoli soddisfazioni. Se quest'anno dovesse ricorrere ad Asti sarebbe tutta un'altra musica».
Da qualche tempo sei svincolato da discorsi che ti legano ad altre scuderie…
«Si, mi muovo da indipendente. E può darsi che oltre al purosangue di cui parlavo ne arrivino altri. Valuterò il da farsi. Ora tutta la mia concentrazione è su Siena. Voglio dimostrare qualcosa anche lì».
Sebastiano, oltre ad essere un fantino in continuo miglioramento tecnico, dà l'impressione di essere molto più maturo della sua età anagrafica (classe 1990). E se a settembre non troverà un posto ad Asti, qualcuno potrebbe rimpiangere amaramente di non averlo preso in considerazione…

Massimo Elia

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