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Corradino ha blindato il "Sando"
«Progetto col sogno Lega Pro»

Si è avvicinato a una realtà nuova in punta di piedi per poi esplodere in tutta la sua strabordante qualità tra i pali. A giudizio degli addetti ai lavori Paolo Corradino è per distacco il miglior

Si è avvicinato a una realtà nuova in punta di piedi per poi esplodere in tutta la sua strabordante qualità tra i pali. A giudizio degli addetti ai lavori Paolo Corradino è per distacco il miglior portiere del girone B di Eccellenza, lo dicono anche i numeri: la difesa del San Domenico è quasi imperforabile, i suoi interventi hanno permesso all'undici di Raimondi di assestarsi a ridosso della zona playoff al primo anno in categoria. Con l'ex Benevento e Asti andiamo a sviscerare i temi del campionato.

Paolo, a distanza di alcuni mesi, sei contento della scelta fatta?
«All'inizio ero titubante, scendere di categoria non è facile. Ero poi reduce da un infortunio, ho iniziato a lavorare, e temevo di avere delle difficoltà. Devo dire invece che mi sento al top, ho trovato una società seria e ben organizzata, che ha voglia di crescere».

Qual è la dimensione del "Sando"?
«In gialloverde ho sposato un progetto. La volontà è arrivare entro un paio di anni alla D, il sogno è raggiungere la Lega Pro in 5?6 stagioni ma sappiamo bene che non è facile. Ho avuto modo di conoscere bene Bruno Scavino, un presidente vulcanico ma che con l'entusiasmo e la mentalità imprenditoriale sta facendo fatti importanti. Certo è che per raggiungere obiettivi prestigiosi serve anche l'appoggio delle istituzioni, troppo spesso le realtà sportive non sono state supportate adeguatamente. La possibilità di avere una squadra di calcio tra i professionisti darebbe benefici alla città e a tutto il movimento: potrebbero svilupparsi nei paesi diversi poli di settore giovanile. Una città di 70000 abitanti merita queste categorie, certo che bisognerebbe anche convogliare le energie economiche di diversi imprenditori, unirsi mettendo da parte i personalismi per un bene comune».

Lo scorso anno eri all'Acqui dopo due anni all'Asti: che cosa ti è rimasto dell'avventura coi galletti?
«Grande amarezza. Giocare con la maglia della mia città è stato un onore, ad Asti si è cementato un grande gruppo, ho straordinari ricordi di mister Ascoli, di Pasquali, Lo Bosco e tanti compagni. Siamo riusciti a salvarci due anni di fila nonostante le difficoltà. Quando ho deciso di non rimanere alcuni tifosi ci sono rimasti male ma ho spiegato loro, e lo faccio ancora una volta, che per me, che del calcio ai tempi facevo il mio unico lavoro, era inaccettabile rischiare di non percepire rimborsi spese per tre o quattro mesi. Il tempo ha dimostrato che non avevo torto».

Domenica c'è la trasferta a Settimo: obiettivo vittoria?
«Una partita tosta, contro una squadra solida, che affronteremo con la mentalità di chi vuol portare a casa il successo».

Favorita per la promozione in D?
«E' una lotta a tre: la Valenzana Mado non ha stelle ma è un grande gruppo, il Casale è una corazzata, a mio avviso però la favorita è la Pro Dronero, è la squadra più continua».

A dicembre riapre il mercato: che regalo vorresti dal ds Priamo?
«Siamo un ottimo gruppo, in base ai numeri direi che sarebbe interessante acquisire un attaccante di razza da affiancare a De Souza, Bissacco e Merlano per aumentare il nostro bottino di reti».

Davide Chicarella

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