Quattro tesi imperniate sul Rione del Santo, le prime due discusse nell’Anno Accademico 2003-2004, la terza nel 2006-2007 e l’ultima in ordine di tempo nel 2013-2014
Quattro tesi imperniate sul Rione del Santo, le prime due discusse nell’Anno Accademico 2003-2004, la terza nel 2006-2007 e l’ultima in ordine di tempo nel 2013-2014. Quattro associati di San Secondo che hanno inteso dare, più o meno recentemente, un segnale forte del loro attaccamento ai colori biancorossi, concludendo il loro percorso studentesco con argomentazioni paliesche strettamente legate al Rione oggi guidato dal Rettore Mauro Nebbiolo.
Ed è stato proprio Nebbiolo ad aprire la conferenza stampa tenutasi ieri, lunedì, in mattinata, presentando i quattro relatori, due dei quali presenti ed i loro lavori. A partire da Gianluca Assandri, che del Rione è vicerettore, laureatosi in architettura al Politecnico di Torino nel 2003-2004 con una tesi dal titolo: Asti: il Rione del Santo in epoca medievale, moderna e contemporanea. Poi Raffaello Garbarino, pure lui laureatosi architetto al Politecnico nel 2003-2004 dopo aver discusso una tesi dal titolo “Il Ghetto Ebraico e il risanamento del quartiere alla fine dell’Ottocento”.
Il 2006-2007 è invece l’Anno Accademico in cui ha terminato i suoi studi Sara Scapparino, lei pure diventata architetto al Politecnico con una tesi dal titolo “Il Rione San Secondo e il Palio di Asti. Storia, Restauro e Valorizzazione. Ultima associata biancorossa ad ottenere la laurea, in ordine di tempo, è stata Elisa Bordin, Anno Accademico 2013-2014. Quanto mai accattivante l’argomento della sua tesi: «Ritualità e Rivalità nel Palio di Asti: il caso del Borgo Tanaro-Trincere-Torrazzo e del Rione San Secondo. Alla conferenza stampa hanno presenziato Elisa Bordin e Raffaello Garbarino. I 4 lavori otterranno meritato risalto e riconoscimento in occasione della Festa Titolare del Rione in programma a fine marzo.
Nel corso dell’appuntamento tenutosi nella splendida sede biancorossa, a Palazzo Montalcini, è intervenuto anche l’ex Rettore del “Santo” Pippo Sacco, che ha ricordato la pubblicazione avvenuta a novembre, grazie alla Società di Studi Astesi, del primo volume del Giornale d’Asti, manoscritto inedito nel quale Stefano Giuseppe Incisa, cappellano della Cattedrale, ha narrato la vita quotidiana in Asti dal 1776 al 1819.
m.e.