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Via alla corsa scudetto degli orangeGiovannone: «Io ci credo!»
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Via alla corsa scudetto degli orange
Giovannone: «Io ci credo!»

Inizia il countdown più atteso, quello che separa l'Asti Calcio a 5 dall'inizio della propria avventura nei playoff scudetto. Titolo tricolore, un termine che purtroppo è tabù per gli

Inizia il countdown più atteso, quello che separa l'Asti Calcio a 5 dall'inizio della propria avventura nei playoff scudetto. Titolo tricolore, un termine che purtroppo è tabù per gli orange, nelle ultime due stagioni al vertice della regular season e poi eliminati in semifinale. Con in tasca la posizione numero tre del seeding, Ramon e compagni sfideranno nei quarti il Kaos Futsal di Leopoldo Capurso (gara-1 a Ferrara venerdì alle 19, secondo match ed eventuale "bella" ad Asti), un avversario che nasconde parecchie insidie, rappresentate da talenti come il portiere Laion, per passare poi a Kaka, concludendo con il "mostro sacro" Bertoni. In attesa di una fase finale tra le più incerte degli ultimi anni, andiamo a "testare" il polso a chi più di ogni altro crede nel sogno scudetto, il vicepresidente nero-arancio Claudio Giovannone.

Claudio, per la prima volta negli ultimi tre anni non avete vinto la regular season…
«La squadra per vincerla ce l'avevamo eccome, nessuno oggi è forte come noi, però penso proprio che mentalmente ci possano aver fatto un po' male le due prestigiose vittorie dell'inverno in Winter Cup e Coppa Italia. Grazie al cielo però ci sono modi e tempi per rimediare adesso nei playoff».

Eppure a inizio campionato non tutti credevano in questa nuova squadra, specialmente dopo la partenza di Lima.
«E' vero, avevamo rinunciato a giocatori molto importanti, però, pur avendo una squadra fortissima, lasciami dire la più forte di tutte, negli ultimi due anni non avevamo vinto nulla. Era ora di rifondare e mi sembra che le due importanti affermazioni già acquisite in questa stagione dimostrino che abbiamo lavorato bene. Certo mi è spiaciuto per Lima quando ha deciso di scegliere la Spagna invece che Asti, però a oggi posso dirti, senza ombra di dubbio, che non cambierei Torras con Gabriel nemmeno per scherzo. Poi non bisogna dimenticare come siamo intervenuti nel mercato di dicembre, quando abbiamo portato ad Asti due top player assoluti come Duarte e Cimanguinho. Il primo, mi auguro, farà vedere per davvero quanto vale in questi playoff, mentre il secondo quando il mister lo fa giocare fa sempre almeno un gol. Lasciami anche spendere poi una parola per il nostro capitano Ramon che quest'anno, dopo che Polido gli ha dato finalmente la fiducia che merita, sta facendo un super campionato».

Come affronterete questi playoff?
«In un modo solo: per vincerli e portare a casa lo scudetto. Ci credo davvero, come ti ho detto nessuno è forte come noi e, a mio parere, vincere è quasi un dovere per il coach e i ragazzi».
Qual è la squadra che temi di più?
«Le temo tutte e non ne temo nessuna, in queste partite dovremo tuttavia trovare quella determinazione anche feroce che ci è purtroppo sempre mancata nei due anni passati. Tanto per cominciare ti dico che con il Kaos sarà più dura di quanto molti possano pensare e andando avanti diventerà ogni volta più difficile. Però noi siamo i più forti. Abbiamo il miglior mister e i migliori giocatori in Italia. E quando è cosi la missione è una sola, vincere!».

Quest'anno non ci sarà la tribuna supplementare per i vostri tifosi…
«Proprio no. Perché spendere tanti soldi inutili per qualche pseudo tifoso che viene una o due volte l'anno a vederci? A parte i nostri meravigliosi ultras, la scarsa affluenza del pubblico quest'anno al Palasanquirico è stata davvero la mia più grande delusione. Troppe poche presenze per una squadra che milita nella massima serie di uno sport, magari anche minore, ma molto divertente e a prezzi quasi ridicoli. Oltretutto noi doniamo i nostri incassi in beneficenza e quest'anno avremo meno soldi da dare ai più bisognosi rispetto agli anni passati. Forse che Asti si è già stancata di vedere il calcio a 5 al suo massimo livello? Questo sarà senz'altro uno dei miei motivi di riflessione sul futuro di questa squadra a campionato finito».

Questi playoff tu non li potrai vedere al Palasanquirico: come ti senti dentro?
«Come mi sento? Come uno che ha subito una grande ingiustizia. Con tutti gli sforzi che faccio per quella che considero ormai la mia città, il non poter vedere la mia squadra se non in tv è davvero avvilente e troppo doloroso per me. Per di più rimango fortemente convinto, perché davvero non potrebbe essere altrimenti, che chi ha deciso questa mia pena sia stato indotto ad agire in quel modo solo in seguito ad una voluta disinformazione da parte di persone spregevoli e solamente "pro domo loro", e questo fatto mi ferisce ancora di più. Il tempo però sarà galantuomo per tutti, questo è sicuro!».

Davide Chicarella

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