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fabio canziani carmelo gagliostro
Cronaca

Asti: quattro arresti per la frode dei carburanti da 26 milioni di euro

Chiusa una complessa indagine della Guardia di Finanza. Nel mirino la Mtk srl di Asti

Sequestri di conti correnti e quote societarie

Quattro astigiani agli arresti domiciliari per un giro di fatture false create ad arte per evadere l’Iva e la Finanza che, in queste ore, sta concludendo la prima fase di sequestro di conti correnti e quote societarie per passare poi a beni mobili ed immobili.
E non basteranno  poche migliaia di euro. L’operazione del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Asti ha documentato un volume d’affari per circa 365 milioni di euro con un’evasione Iva calcolata oltre gli 80 milioni.
Non tutti addebitati agli astigiani, anche se il conto che viene loro presentato è comunque importante: 26 milioni di euro.
Non sono stati resi noti i nomi degli arrestati ma si conosce la società astigiana intorno alla quale è nata e si è sviluppata l’indagine. Si tratta della Mtk srl, società di commercio all’ingrosso di carburanti e combustibili.
Formalmente ha la sede legale a Torino, in pieno centro storico, ma di fatto ha la sede operativa ad Asti.

Fornitore dei distributori

Per capire meglio, l’anello intermedio fra le grandi Compagnie petrolifere multinazionali e i distributori dai quali ci si rifornisce per strada.
La frode contestata ai quattro arrestati e ad una quarantina di denunciati, consiste nella fatturazione di acquisti dall’estero (e quindi esenti Iva) di grandi quantità di carburanti poi presi in carico dalla Mtk ad un prezzo più concorrenziale rispetto agli altri intermediari del settore in quanto, su quelle transazioni non veniva versata l’Iva. La società che si frapponeva fra le Compagnie e la società all’ingrosso astigiana, in realtà non produceva alcun servizio nè lavorazione, semplicemente svolgeva il ruolo di “cartiera”. La “cartiera” esiste solo per produrre contabilità utile a chi vuole evadere il Fisco.
Per questo motivo, fanno sapere dalla Finanza, queste società cartiere non avevano neppure la sede e i loro intestatari erano dei prestanomi senza alcun patrimonio alle spalle e meno che mai competenze commerciali e finanziarie.

Cartiere intestate a prestanome

Per il solo fatto di aver acconsentito a produrre i propri documenti di identità e ad aver apposto qualche firma su fogli a loro incomprensibili, venivano ripagati con cifre irrisorie. Ignari, loro, di essere intestatari di società che nascono e muoiono in pochi mesi proprio rendere sempre più difficile il compito dei finanzieri di rintracciare i flussi finanziari e accertare responsabilità. E, quando “muoiono” distruggono tutta la documentazione fiscale.
Le quali, anche una volta identificati e denunciati i prestanome, spesso si traducono in un mero esercizio di stile, perchè non ci sono patrimoni da aggredire per rifondere il Fisco.
In questo caso, invece, la Guardia di Finanza di Asti e la Procura contano di poter provare la responsabilità degli astigiani nella frode all’Iva che consentiva di immettere sul mercato delle aree di servizio delle grandi quantità di carburanti a prezzi concorrenziali.
In queste ore, nell’ambito dell’operazione “Under Platts” (dal nome della quotazione di riferimento sul prezzo dei vari combustibili per autotrazione), stanno proseguendo i sequestri agli astigiani.

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