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Cronaca

Razzia di computer a scuola: ci si attiva per riparare al danno causato dai ladri

La lettera del Dirigente del “Monti” Giorgio Marino alle famiglie, personale e autorità cittadine

Ladri alla succursale del Monti, Enaip e “Agathon”

Ad una settimana dal maxi furto all’interno del complesso scolastico di via del Varrone, nel centro storico di Asti, in cui si trovano la succursale dell’Istituto Monti (via Gabiani), la nuova sede dell’agenzia formativa Enaip e la sede della “Agathon”, società che gestisce centri d’accoglienza per immigrati, ci si attiva per porre rimedio al grave danno provocato dalla banda di ladri. Pesanti infatti i danni economici, oltre ad una grande amarezza, senso di impotenza e i disagi nello svolgimento delle attività che l’incursione notturna a caccia di computer ha lasciato dietro di sé.

Il raid tra le 21 e la mezzanotte

Nessuno è stato risparmiato e nello spazio di un paio di ore i ladri hanno fatto razzia di computer nelle aule del “Monti”, all’interno dell’Enaip e della sede di “Agathon”. È accaduto nella serata di giovedì scorso, tra le 21 e la mezzanotte, orario in cui, per un puro caso, ha fatto ritorno in sede personale di “Agathon”. «Solitamente non siamo qui durante la sera – sottolinea Tullio Marini, amministratore della società – Alcuni di noi avevano lasciato l’auto in cortile e, rientrando, hanno visto una luce accesa: così si sono accorti dell’effrazione e del furto». Due porte forzate, tre computer rubati e una cassaforte smurata e svuotata del suo contenuto, circa 100 euro. È stata avvisata la polizia, il cui sopralluogo ha rivelato come anche le due scuole fossero state razziate.
Una banda che deve aver agito con professionalità e composta da almeno tre o quattro persone: non sono risultate effrazioni apparenti al cancello di ingresso, ma solo alle porte all’interno del cortile. L’obiettivo erano i computer.

Rubati 50 computer

Sono 20 i computer e proiettori delle lavagne Lim rubati dalle aule del “Monti”: un danno che potrebbe aggirarsi sui 20 mila euro. «Per noi il danno è triplicato, tra reperimento dei fondi per i nuovi acquisti, parte amministrativa e installazione – spiega il dirigente dell’Istituto Monti Giorgio Marino – Si tratta di apparecchi nuovi, che hanno un anno o poco più. Ci attiveremo al più presto per riattrezzare le aule. Abbiamo già ricevuto importanti gesti di solidarietà». «Ci attiveremo fin da subito: a fronte del grande lavoro fatto lo scorso anno per attrezzare la nuova sede della succursale, quanto è accaduto è ancor più spiacevole», aggiunge Chiara Cerrato, presidente del Consiglio di Istituto.

Le riflessioni del Dirigente Giorgio Marino

«Il furto avvenuto nella notte tra il 6 e il 7 settembre nello stabile tra via Varrone e via Gabiani non è il furtarello di chi si trova nell’occasione di accaparrarsi facilmente un bene. È un atto premeditato che ha sottratto circa venti apparecchi tra proiettori e computer alla nostra scuola ed altrettanti o forse più alla scuola Enaip con la quale “noi del Monti” condividiamo la stessa struttura, danneggiamenti ai distributori automatici oltre ad altri beni a soggetti privati/associazioni che non conosco – ha scritto il Dirigente del “Monti” Giorgio Marino all’indomani del furto in una comunicazione ai docenti, al personale, alle famiglie, al Presidente e ai membri del Consiglio d’Istituto, al Presidente della Provincia, al sindaco e al Prefetto – Per noi il danno è gravissimo: mesi di lavoro di chi ha progettato i Pon (finanziamenti europei che hanno permesso l’acquisto della maggior parte dei beni sottratti, tanto impegno amministrativo, lavoro di installazione di tecnici e personale interno ed esterno, tanti soldi pubblici, che vuol dire di tutti noi, non di nessuno di noi!). Inoltre la mancanza di queste apparecchiature renderà difficile la didattica quotidiana, che moltissimi docenti hanno sviluppato anche mediante forme innovative ed avanzate avvalendosi delle strumentazioni sottratte (Lim, ITC skills…). Il clima di venerdì tra chi (staff, Dsga, personale) ha saputo e gestito l’emergenza era di grande amarezza. Amarezza perché la scuola è e rappresenta il luogo sacro della cittadinanza e non si tocca! Amarezza per essere sempre in balia di una dimensione di impotenza rispetto all’inadeguatezza della protezione necessaria: in tutto lo stabile non vi sono sistemi di allarme, né di videoregistrazione. Amarezza perché si subisce un atto profondamente ingiusto (non siamo di fronte al furto di necessità per mangiare, posto che sia giustificabile quest’ultimo) e perché, pur ricostruendo tutto anche meglio di prima, rimarrà la sensazione di ingiustizia. Amarezza perché vorremmo vivere in un paese diverso, dove non sia ormai divenuto normale rassegnarci ad atti di tale illegalità, che generano anche una cultura del sospetto dell’altro, con reazioni culturali, sociali e politiche molto profonde (che non mi permetto di analizzare né di commentare nel mio ruolo ed in questa comunicazione). Invito tutti a riflettere in senso educativo sulla nozione di legalità in tutte le sue accezioni, comprese quelle considerate di base, ovvero legate a reati comuni, ma non meno gravi per i cittadini. Un ringraziamento a tutti per la sempre grande collaborazione».

All’Enaip saccheggiato il nuovo laboratorio di informatica

E grande amarezza anche all’Enaip, dove sono stati portati via 25 computer e 21 monitor: «Ci siamo trasferiti in questo stabile il 1° settembre dalla vecchia sede di via Mameli; l’aula di informatica era appena stata attrezzata con computer nuovissimi ed è stata completamente razziata. Siamo davvero amareggiati – dicono il direttore Ezio Bressan e il coordinatore Giovanni Miglietta – La scuola aprirà in questi giorni: avevamo lavorato durante le scorse settimane perché tutto fosse pronto al meglio per la nuova apertura: ora dovremo provvedere per riparare al grave danno subito».

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