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Cronaca

Violenza sulle donne: ditelo alla parrucchiera

In 250 saloni di acconciature l’adesivo dell’Orecchio di Venere con i numeri da chiamare in caso di maltrattamenti

Violenza sulle donne: parte la campagna nei saloni di acconciature

“Se la tua vita sta prendendo una brutta piega, chiedi aiuto”: questo l’efficace slogan ideato dall’Orecchio di Venere, il centro di ascolto astigiano sulla violenza, che nel giro di qualche settimana campeggerà sulle vetrine di 250 pettinatrici e parrucchieri di Asti e provincia.
E sotto, in bella vista, il numero antiviolenza nazionale 1522 e quelli locali (cellulare 366/9287198 e fisso 0141/090009) per trovare uno staff di persone preparate e competenti a ricevere le richieste di aiuto di chi vive sotto il ricatto di violenza domestica. Quasi prevalentemente donne.

Un telefono che squilla in ogni momento

Un fenomeno che non accenna a diminuire e lo dimostra anche il fatto che il telefono (attivo 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno) squilla anche mentre la responsabile del Centro, Elisa Chechile, sta distribuendo le prime vetrofanie. Dall’altra parte c’è una donna, spaventata, reduce da una violenta litigata con il marito che ha deciso di andarsene. Ha promesso di tornare a prendersi le cose e regolare i conti due giorni dopo e lei ha una paura che quasi le toglie le parole. Arrivano i primi consigli, quelli per il da farsi nell’immediato e poi l’appuntamento nella sede ospitata alla Croce Rossa. «Siamo alle tre del pomeriggio ed è già la sesta telefonata che prendo da questa mattina» spiega la Chechile.
Eppure, per una donna che telefona, molte altre vivono in totale solitudine e silenzio una situazione di sofferenza. Psichica, emotiva, a volte anche fisica.
Come raggiungere queste donne e far sapere loro dell’esistenza dell’Orecchio di Venere in grado di aiutarle?

Pettinatrici, prime “psicologhe” delle donne

L’intuizione è venuta proprio alla Chechile una delle volte in cui è andata a farsi fare la piega ai capelli. Le pettinatrici, quelle esperte e attente, rappresentano le prime “psicologhe” per le donne. Raccolgono continuamente confidenze, di ogni genere, e spesso conoscono segreti di cui neppure i famigliari delle clienti sono a conoscenza. «Perchè il salone di acconciature è un posto neutro, sicuro per le donne, circondate solo da altre donne – spiega la Chechile – E’ un luogo di relax, di “tregua” dai fardelli quotidiani; un momento, spesso l’unico, che le donne dedicano a se stesse e il non dover sostenere il contatto visivo con la pettinatrice (lavora alle spalle delle donne) agevola le confidenze. Anche quelle più tristi».

Le testimonianze dirette

«Ogni giorno raccolgo racconti delle mie clienti. Per fortuna non sono tutti tristi e spaventati, ma ogni tanto capita di capire che una mia cliente sta passando un brutto momento – racconta la titolare di TM Acconciature in via Don Bosco, il primo negozio ad esporre la vetrofania dell’Orecchio di Venere – Mi è capitato anche di dover pettinare donne con lividi in faccia che mi hanno raccontato una bugia su come se li erano fatti e mi chiedevano una piega che li coprisse. Oggi, con questa campagna, so a chi indirizzarle».
Nei saloni, oltre agli adesivi sulle vetrine, sono stati lasciati volantini sull’attività del centro e biglietti da visita discreti per chi volesse tenere il numero a portata di mano.
«Un servizio importante – è il commento di Giuseppina Lo Bue di Shampò di via Prandone – Perchè nella stragrande maggioranza dei casi, la depressione delle donne deriva da compagni violenti, inadeguati, assenti».
Fortemente motivata a diventare una “sentinella” sul territorio e a divulgare l’opera dell’Orecchio di Venere anche Melania Filippello, de La Dolce Vita di corso Alfieri 143 fra le prime ad accogliere la vetrofania.

L’importante sostegno degli uomini che rispettano le donne

E poi, a dimostrazione dell’esistenza di uomini amici delle donne e pronti a sostenere la loro felicità, fra i primi quattro adesivi applicati, anche quello nella vetrina di un barbiere uomo, Andrea, al Barber Shop di corso Alfieri 144.
Piccoli passi in avanti per dare coraggio alle donne vittime di violenza con un progetto che l’assessore regionale alle Politiche Sociali vuole portare anche a Torino.
Asti, per una volta, insegna alla grande città.

Daniela Peira

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