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Anche ad Asti lo sciopero delle Poste
Economia

Anche ad Asti lo sciopero delle Poste

Domani, venerdì, sarà una giornata di passione per i servizi postali in tutta Italia a causa dello scipero indetto dai maggiori sindacati contro la nuova privatizzazione

«Per fermare la privatizzazione di Poste italiane e difendere il nostro futuro». Così recita lo slogan dello sciopero dei dipendenti di Poste italiane in programma domani, venerdì 4 novembre, per tutta la giornata lavorativa. A proclamarlo, in maniera unitaria e a livello nazionale, i sindacati di categoria Slp Cisl, Slc Cgil, Failp Cisal, Confsal.Com e Ugl Com (non ha aderito la Uil).

Due le motivazioni alla base della decisione: il rischio di una ulteriore privatizzazione dell’azienda e il piano di riorganizzazione aziendale che ha portato alla razionalizzazione degli uffici postali e all’introduzione, in vari centri, del recapito della corrispondenza “a giorni alterni”.

«La decisione del Consiglio dei Ministri di quotare in Borsa un ulteriore 29,7% e del conferimento a Cassa Depositi e prestiti del rimanente 35% del capitale, con l’uscita definitiva del Ministero dell’Economia dall’azionariato di Poste italiane – spiegano i sindacati – muta completamente gli assetti societari e il controllo pubblico in Poste italiane. Una decisione, tra l’altro, assunta a breve distanza dal primo collocamento azionario di oltre il 30%, effettuato nell’ottobre 2015. Una privatizzazione che ha il solo fine di fare cassa e recuperare qualche miliardo di euro per “lenire” il debito pubblico, ma che non tiene in considerazione il ruolo sociale svolto da Poste Italiane sull’intero territorio».

Giuseppe Caggiano, segretario generale provinciale Slp Cisl, punta poi il dito contro il tema della riorganizzazione aziendale. «Negli ultimi quattro anni, nell’Astigiano, il personale è calato in maniera notevole (- 200 unità), tanto che attualmente comprende 270 dipendenti del settore recapito e 260 degli uffici. Il tutto accompagnato dall’introduzione, in vari centri, dei “giorni alterni” a livello di apertura degli uffici e di recapito. Una novità, quest’ultima, che sta creando, come avevamo annunciato, molto scontento».

Cgil e Cisl organizzeranno trasferte in pullman e treno per consentire agli scioperanti di prendere parte alle manifestazioni in programma a Torino e Roma.

Elisa Ferrando

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