Un ciclo di seminari
Terzo appuntamento nell’ambito dei seminari formativi sull’export del vino organizzato dal Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato, dall’Agenzia di Formazione Professionale delle Colline Astigiane e dal Consorzio di promozione I Vini del Piemonte in collaborazione con Banca di Asti. Martedì pomeriggio a Canelli, nella sala conferenze della CR Asti di piazza Cavour, la giornalista e scrittrice Janna Rijpma Meppelink ha infatti incontrato i produttori vinicoli della zona per presentare le opportunità di crescita e di vendita nel mercato dei Paesi Bassi.
Un appuntamento per informare
All’incontro hanno partecipato anche Filippo Mobrici Presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Daniele Manzone direttore del consorzio I Vini del Piemonte. «Con questo ciclo di appuntamenti intendiamo informare e formare gli operatori del settore per aprire loro nuove prospettive di sviluppo sui mercati stranieri– ha affermato Mobrici – In questo modo permettiamo di conoscere direttamente da esperti qualificati del settore quali siano le potenzialità dell’export anche a piccole e medie aziende che avrebbero invece difficoltà a reperire, da sole, queste informazioni. Abbiamo quindi appreso come l’Olanda, nel caso odierno, e molti altri Paesi del Nord Europa rappresentino un mercato su cui continuare ad investire». Un mercato, quello olandese, dunque piuttosto interessante e che potrebbe far gola anche ai piccoli produttori astigiani.
Prezzi competitivi ma grande interesse
«L’Olanda è già un paese importante per il consumo dei vini piemontesi – ha infatti aggiunto Daniele Manzone – ma è anche uno dei Paesi in cui vanno messe in atto strategie di vendita efficaci, poiché si registra un’altissima competizione e una dura battaglia sui prezzi. La nostra strategia, ad esempio, consiste nello spiegare che la Barbera d’Asti ha diverse tipologie, tutte di altissima qualità e nel raccontare attraverso seminari, master class e laboratori la sua storia peculiare». Dunque un mercato promettente e “accogliente”, come ha poi voluto rimarcare anche la protagonista dell’incontro, la giornalista Janna Rijpma Meppelink.
Si compra vino pensando alle vacanze
Alla platea di imprenditori vitivinicoli ha infatti voluto subito puntualizzare: «In Olanda negli ultimi 10-15 anni la passione per il buon vino e il cibo di qualità è cresciuto moltissimo. L’acquisto di vino viene fatta su base emozionale, la scelta di un’etichetta sovente avviene dietro il ricordo di una piacevole vacanza all’estero. Il consumatore tende a prolungare il ricordo delle vacanze sorseggiando il vino bevuto e per questo è importante lo “story telling”. Raccontare un prodotto per immagini ed emozioni, così da coinvolgere il consumatore».
Il vino in Olanda
I Paesi Bassi hanno una popolazione complessiva di oltre 17 milioni di abitanti e un reddito pro-capite tra i più alti dell’Unione Europea. Un buon punto di partenza da cui muoversi per promuovere i prodotti astigiani. Per non parlare del fatto che, secondo Janna Rijpma Meppelink, culturalmente olandesi e italiani siano più vicini di quanto si pensi. «In Olanda è sempre stato piuttosto comune bere vino a tavola, almeno fino agli anni Cinquanta, momento in cui si è registrato il sorpasso della birra- ha spiegato la giornalista – Dagli anni ’70 però il consumo di vino è cominciato a salire e si è passati dai 14,5 litri a 21,8 litri pro capite. Oggi i Paesi bassi sono il 14°paese al mondo per consumo di vino».
Gli olandesi amano i bianchi
I dati relativi al 2016/2017 mostrano una predilezione degli olandesi nei confronti dei vini bianchi (46%) rispetto ai rossi e degli spumanti. Bene anche i vini rosé, che costituiscono l’11% dei consumi. Inoltre, la diversificazione della domanda evidenzia una maggiore conoscenza da parte dei consumatori, che si fanno sempre più esigenti e preparati. L’aumento delle enoteche specializzate e del numero di iscritti al registro dei sommelier nazionale confermerebbe questa tendenza.
Italia al quarto posto
Circa un quarto dei vini importati proviene dalla Francia /25,8% del totale). Al secondo posto viene il Sud Africa e al terzo la Spagna. Tuttavia, stanno aumentando sensibilmente le importazioni da paesi come Cile (12,55%) e l’Italia (6,21%). Se, come già detto, i consumatori olandesi dimostrano di avere una predilezione per i vini bianchi, dall’altra sembra in ascesa l’aumento dei giovani tra i nuovi consumatori. Altro trend importante sono i vini biologici e naturali. Janna Rijpma Meppelink ha infine voluto sottolineare l’importanza della promozione: «In Olanda il Piemonte si associa a vini come Barolo e Barbaresco, di qualità altissima ma di prezzo molto elevato e non alla portata di tutti. Dovete far conoscere i vostri prodotti e la loro storia. Far capire che esistono anche prodotti di qualità dal prezzo più contenuto». I prezzi del vino nella grande distribuzione olandese si attestano intorno, mediamente, ai 3 euro in bottiglia. In enoteca si attesta intorno ai 7 euro e tra i distributori Ho.Re.Ca intorno ai 20 euro.
Lucia Pignari