Svolta nella carriera
La stagione paliesca 2019 ha segnato una svolta importante nella carriera di Antonio Siri, fantino classe 1986 nativo di Burgos, Comune di un migliaio di abitanti della provincia di Sassari, nella regione storica del Goceano. Quando esordì a Siena nel luglio 2010 gli fu attribuito il soprannome di Amsicora, guerriero sardo che nel 215 prima di Cristo guidò la rivolta della sua gente contro i Romani.
Vittoria a Legnano e in pista a Siena
Infatti Antonio è un grande lottatore, uno che ha saputo farsi largo nel difficile mondo dei Palii a suon di prestazioni e risultati, meritandosi rispetto da parte di tante dirigenze. Quest’anno ha vinto a Legnano ed ha montato a luglio in Piazza del Campo a Siena indossando il giubbetto dell’Onda di Capitan Alessandro Toscano.
Bilancio parziale
A Siri domandiamo di tracciare un bilancio della prima parte della sua carriera, iniziata con il debutto in alcuni dei Palii più importanti d’Italia nel 2008.
«Sono abbastanza contento di quanto ottenuto finora – esordisce Siri – anche se il mio sogno resta quello di trionfare a Siena. La soddisfazione completa arriverà quando sarò riuscito a vincere tutti i Palii d’Italia. Si badi bene però: soddisfazione non appagamento. Nei primi anni ho vinto a Bientina nella Contrada Centro Storico, a Piancastagnaio (Castello) e a Monticiano. Poi è arrivato il successo a Legnano nel 2010 per La Flora e nello stesso anno ho debuttato a Siena col giubbetto della Torre. Nel 2011 mi sono imposto a Castel del Piano (Borgo) e dal 2008 al 2012 ho raggiunto per tre volte la finale ad Asti.»
Folgorante inizio
Sono del 2009, aggiungiamo noi, i trionfi di Feltre e Casole. Tante gioie ma anche qualche difficoltà . Siri monta a Siena nell’ordine per il Drago (agosto 2012), il Bruco (agosto 2013) e la Lupa (luglio 2014). E sempre nel 2014 rivince a Bientina per la Contrada Guerrazzi. Nel 2017 è primo a Castel del Piano (Storte).
Magico 2019
E arriviamo al 2019….
«Stagione molto positiva. A Legnano – racconta Siri – ero alla terza esperienza consecutiva con la Contrada San Domenico. Con la dirigenza avevamo impostato un programma che avrebbe dovuto portarci a vincere proprio in tre anni e lo abbiamo rispettato fedelmente. Ho provato una gioia immensa e la Contrada mi ha riservato grandi festeggiamenti.»
L’avventura continua
Con San Domenico l’avventura è chiusa oppure nel 2020 vestirai ancora il biancoverde?
«Il rapporto con San Domenico è saldo e continuerà. Il prossimo anno monterò ancora per loro.»
Parlami di Siena, del recente Palio di luglio….
«Con l’Onda c’erano stati precedenti contatti e una volta scelti i dieci cavalli dai Capitani e fatte le opportune valutazioni la dirigenza ha deciso di darmi fiducia.»
La rivale
Avevi la rivale in pista…
«Credo di aver fatto bene il mio lavoro e svolto nel migliore dei modi il compito che mi era stato assegnato. Ovviamente ho dovuto impostare un Palio di difesa, molto controllato, badando a quello che faceva la Torre. Sono soddisfatto.»
Ad agosto pensi di avere un’altra “chance”? «Me lo auguro di cuore. Ho contatti con alcune delle dieci Contrade che saranno protagoniste e mi piacerebbe questa volta fare un Palio alla mia maniera, non di difesa ma di attacco. Vedremo. Le dinamiche del Palio di Siena sono particolari, cambiano rapidamente. Io però a luglio ho dimostrato di essere pronto.»
La scuderia
Della tua scuderia che cosa puoi dirmi?
«Che al momento ho dodici cavalli: sei purosangue, dei quali tre di mia proprietà e tre della Contrada San Domenico, e sei mezzosangue. Uno di questi, Tabacco, l’ho montato a luglio nell’Onda. Era al suo terzo Palio, sette anni, un bel cavallino. E poi ho un paio di soggetti di quattro anni che stanno crescendo bene e sui quali faccio affidamento per l’immediato futuro.»
Da qui alla fine dell’annata quali Palii correrai ancora?
«Spero ovviamente di essere al canapo a Siena ad agosto. Poi sarò presente a Castel del Piano, dove ho ingaggio con la Contrada Storte.»
Asti, un’assenza forzata che dispiace….
Mi pare che manchi Asti…
«Si, manca Asti, non sai quanto mi dispiace e quanto mi “girano”… Il fatto è che un Rione di Asti mi aveva offerto la possibilità di montare ed avevamo raggiunto l’accordo. Io credo che nella vita una stretta di mano possa avere un valore superiore ad ogni tipo di contratto. Sicuro di poter montare per un Comitato di città ho interrotto il mio rapporto con il Comune di San Damiano, dove peraltro mi ero trovato benissimo e in quattro anni avevo fatto tre finali.»
Fuori dai giochi (al momento…)
E invece….
«Purtroppo mi sono imbattuto in persone poco serie: al mio posto è stato chiamato un altro a montare ed io sono rimasto fuori dai giochi. Quest’anno ad Asti, a meno di soluzioni al momento non immaginabili, non ci sarò. Non vado e non andrò di certo a propormi a Borghi e a Rioni già occupati da altri fantini: questo è un comportamento che non rientra nel mio modo di fare. Resterò fermo un giro: ho fatto male a fidarmi.»