Un progetto del quale tutti gli astigiani devono andare fieri: da 15 anni, infatti, il Comune di Asti è partner del Comitato Pavia Asti Senegal onlus in una iniziativa di cooperazione internazionale dal titolo “Rafforziamo le donne contadine”.
Un progetto che si sviluppa nella zona della foresta tropicale del Kalounayes e la regione della Casamance. Cooperatori pavesi e astigiani che lavorano per formare le donne locali affinchè attivino dei microprogetti di agricoltura in grado di fornire l’autosufficienza alimentare grazie alla formazione e alla micro meccanizzazione del lavoro nelle risaie.
Per Asti, a rappresentare il CPAS è Cesare Quaglia, suo vicepresidente, agricoltore e volontario e fra le anime fondatrici della onlus.
Nei giorni scorsi è tornato a Koubalan, dopo oltre un anno di assenza causa Covid e le sue riflessioni sono state raccolte dal professor Mario Malandrone, insegnante al CPIA di Asti, scuola di istruzione adulti partner del Progetto.
Che bilancio esce a 15 anni dall’impegno del Comune di Asti in Senegal?
Un bilancio sicuramente positivo perchè grazie ai fondi messi a disposizione della Regione Piemonte con il programma Piemonte & Sahel è stato possibile sviluppare diversi progetti con la gestione di Comune di Asti e CPAS. Abbiamo sempre ritenuto fondamentale il ruolo delle comunità locali in Senegal raggrupate nell’associazione KDES. Una storia di collaborazione e cooperazione ma anche di amicizia tra persone e territori, coerenza dello sviluppo locale attenzione per l’agricoltura, approvvigionamento di sementi locali e biologiche per orti sostenibili, formazione di donne e giovani, microimpresa. Tutto per puntare all’emancipazione socio economica.
Quali sono gli sviluppi futuri?
Bisogna superare il punto di vista eurocentrico e rendersi conto delle dinamiche sviluppate in un contesto giovane in forte crescita economica e demografica, al di là della nostra normale visione globale. Il Senegal è un avamposto del progresso e può insegnarci molto.
A cosa state lavorando?
A start-up di giovani senegalesi sotto la regia diretta della Regione Piemonte mentre Comune di Asti e CPAS si occuperanno di rafforzare le istituzioni locali senegalesi per quanto riguarda politiche di lavoro e formazione per i giovani e le donne del posto. C’è poi un terzo progetto in elaborazione, non ancora definito di cui non posso ancora parlare ma anticipo che sarà molto innovativo, con un’attenzione particolare alle culture che uniscono e in continuità con quanto fatto finora.