Anna Maria Scarrione lavora in ospedale da oltre 20 anni. E’ laureata in Giurisprudenza. «Le mie competenze sono sanitarie, giuridiche, sociali e progettuali – spiega -. Mi sono sempre occupata di segnalazione e prevenzione dei reati ai danni dei minori e delle donne vittime di violenza. Faccio parte della Rete di Parità della Provincia di Asti della Consigliera di Parità Prof.ssa Loredana Tuzii e lo faccio anche come Presidente dell’Associazione Aquilante Aps di Asti che si occupa di mediazione e promozione sociale per tutte le fasce deboli: minori, violenza di genere, famiglie disagiate, persone disabili e tante altre attività come lottare contro le discriminazione».
«Mi piace fare rete con tutti gli enti sia pubblici che privati, perché la rete da più forza per affrontare i disagi ed aiutare le persone. Ho predisposto molteplici progetti sempre rivolti alle persone: per la formazione scolastica contro il bullismo ed il cyberbullismo, contro gli abusi sessuali ai danni di minori, contro le mutilazioni ai genitali femminili, contro la violenza assistita, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale di Asti (facendo parte dell’Osservatorio sul Bullismo), l’Autorità Giudiziaria, le Forze dell’Ordine, l’Ordine degli Avvocati di Asti, l’Ordine dei Medici e Chirurghi di Asti, con il CSV di Asti e con Enti del Terzo Settore. Tanto da vincere nel 2018 con il bando nazionale Agenas “Umanizzazione delle cure e empowerment” – “L’esperienza piemontese” anno 2018 – il premio per la Regione Piemonte con il progetto “Se penso reagisco…».
«Ho fatto un master Europeo dell’APEUR Associazione progettisti Europei per l’adesione ai Bandi Europei, perché è necessario sempre aggiornarsi e ascoltare, imparare vuol dire aiutare. Progetti finalizzati della Fondazione CRAsti che hanno permesso alla cittadinanza ed agli studenti di venire a conoscenza di realtà che sono purtroppo molto attuali al giorno d’oggi. Un progetto importante è l’imprenditoria femminile».
«Dobbiamo puntare sulle donne che sono importanti nella società. Perché dove lavora una donna altre persone vengono impiegate. Più denaro circola, più esercizi pubblici lavorano; con un migliore tenore di vita in famiglia ma anche per le persone separate o single, tutti possono ricevere un sollievo e un benessere anche psicologico. Dobbiamo adeguarci ed attivarci per presentare i progetti del PNRR e del MISE dove ci sono tantissime opportunità, soprattutto se lo facciamo in rete con il Comune di Asti e le Associazione del Terzo Settore».
