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Cronaca

Asti, i carabinieri “adottano” una donna vittima di violenza

Le hanno consegnati numerosi pacchi alimentari dopo aver raccolto la denuncia e inviata in luogo protetto. Nel 2020 intervenuti per 63 casi di “codice rosso”

Per una notte la caserma che ospita il Comando provinciale dei Carabinieri, in via delle Corse, si è tinta di arancione. Un omaggio alle donne vittime di violenza di tutto il mondo, grazie all’adesione alla campagna internazionale Orange the World promossa da UNWomen e dalla Federazione Europea del Soroptimist.
E non a caso.
Proprio il Soroptimist, su disponibilità del Comando, ha realizzato tre anni fa la cosiddetta “stanza tutta per sè” all’interno della caserma. Un locale al piano terra, un po’ in disparte rispetto al resto degli uffici, riservato e diviso in due per consentire sia la ricezione di denunce da parte di donne maltrattate, sia l’eventuale debita distanza di bambini piccoli per non far sentire loro gli orrori spesso coperti in casa per non preoccuparli.
I carabinieri sono in prima linea nella lotta alle violenze domestiche; negli anni passati i comandanti delle 25 stazioni sul territorio avevano partecipato ad un corso di formazione organizzato dal Centro Antiviolenza L’Orecchio di Venere per accogliere meglio le donne che andavano a denunciare mariti e compagni violenti.
Che, purtroppo, sono sempre tanti.
Il comandante provinciale ten. col. Pierantonio Breda ha stilato il bilancio degli interventi in questo ambito.
«Nel 2020 i carabinieri della provincia di Asti hanno proceduto per 63 casi di codice rosso, 30 episodi di maltrattamenti in famiglia, 9 per stalking, 11 violenze sessuali e 3 casi di revenge porn. A questi si aggiungano 10 interventi per lesioni personali in ambito domestico».
Uno dei momenti più critici, come ormai emerso da ogni statistica, è stato quello del lockdown di primavera, con le famiglie e le coppie obbligate ad una convivenza che, se già minata da dissidi, si è trasformata in un vero inferno per alcune donne.
In un caso, i carabinieri hanno letteralmente “adottato” una donna sfuggita dalle violenze domestiche e avviata ad un domicilio protetto. Si sono impegnati a garantirle i pacchi alimentari, 251 in totale, realizzati dai militari del comando provinciale.
Ma se il lockdown ha acuito le tensioni in famiglia, ha dimezzato gli accessi al pronto soccorso per violenza domestica.
Dal contatore del portale Asl, si legge che, alla data di due giorni fa, erano stati registrati 87 accessi di pronto soccorso dei quali 63 donne, 13 uomini e 11 minori. Tranne che per la quota “azzurra” gli altri accessi sono esattamente la metà di quelli registrati a fine dello scorso anno.

d.p.

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