«Quelli che vi mostriamo oggi sono strumenti che possono essere impiegati, soprattutto, in terremoti, crolli, esplosioni o dopo eventi meteorologici. Parliamo di una telecamera E-cam 23 da immersione, predisposta a lavorare in tombini e cunicoli, ma anche un paranchino T1 di emergenza, di dimensioni ridotte che fa il lavoro di cinque attrezzi. Questo può essere adoperato per sollevare pesi fino a 4 tonnellate di spinta, e 13 tonnellate di taglio». Sono due attrezzi molto versatili e di grande utilità quelli acquistati dai vigili del fuoco di Asti grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio. A spiegare il loro funzionamento è il capo reparto U.S.A.R (ricerca e soccorso in ambiente urbano) Luciano Bandoli, coadiuvato da una squadra di vigili del fuoco, alla presenza dell’ex presidente della Fondazione Mario Sacco, ma anche del nuovo presidente, Livio Negro.
«In tutti questi anni, riconoscendo il lavoro fatto dal comando dei vigili del fuoco, su richieste soprattutto di attrezzature essenziali, abbiamo effettuato diverse donazioni – ricorda Mario Sacco – Questo perché i vigili del fuoco svolgono un lavoro fondamentale per la sicurezza di tutti noi». Circa 40.000 euro di contributi nel corso del tempo, «anche perché i vigili – aggiunge l’ex presidente della Fondazione – hanno sempre presentato richieste mirate che hanno una funzione essenziale per avere un equipaggiamento più completo». I vigili del fuoco, durante l’incontro con i giornalisti, mostrano il funzionamento “sul campo” dei nuovi strumenti dimostrando la loro indiscutibile preparazione a operare in varie condizioni di emergenza. Grazie alla nuova telecamera possono ispezionare i luoghi più inaccessibili, registrare e trasmettere in diretta le immagini sugli smartphone, scattare foto ad alta risoluzione fino a una distanza di 47 metri, anche in acqua, rendendo più facile organizzare il tipo di intervento da effettuare per mettere in sicurezza un luogo, recuperare vittime o feriti.
Grazie al T1, sempre in caso di crolli, i vigili dimostrano quanto sia più facile rimuovere blocchi di cemento che impediscono a una persona di essere estratta dalla macerie, ma anche aprire porte, tagliare cavi in acciaio con una versatilità di utilizzo che non si trova in altri strumenti in dotazione. Tra l’altro, in ambito U.S.A.R l’Italia è l’unico Paese al mondo che fornisce tutte le specificità e le professionalità che occorrono per gli interventi di competenza dei vigili del fuoco. «Quello che mancava al nostro Corpo è l’aspetto sanitario, – continua il capo reparto Bandoli – ma abbiamo fatto un accordo con Azienda Zero grazie al quale addestriamo medici e infermieri per portarli direttamente, in sicurezza, tra le macerie. Se questo non fosse possibile siamo anche preparati a effettuare le tecniche di primo soccorso sull’infortunato».
Al comando dei vigili del fuoco di via Marello ci sono circa 80 vigili operativi, poi altri che svolgono funzioni logistiche di organizzazione delle autorimesse, la parte amministrativa, il comandante, due ingegneri e quattro ispettori antincendio.
«Il rapporto che la Fondazione ha con voi è iniziato nel Duemila e vi ringraziamo per quello che fate, sia in prevenzione sia in emergenza. Un grazie non solo da parte della Fonazione, ma anche mia, come cittadino – commenta il nuovo presidente della Fondazione Livio Negro – Quindi continueremo a collaborare con voi, per quanto ci sarà possibile, per sostenervi per quello che fate».
[foto Ago]