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Ebarnabo e Malandrone
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Ebarnabo (FdI) sui “migranti e magistratura”: «L’Egitto è un Paese sicuro dove ogni anno migliaia di italiani vanno in vacanza»

Secondo una sentenza della Corte di Giustizia Europea invece non lo è. Il consigliere Malandrone replica: «Aanalisi geopolitica da vacanziere di Sharm El Sheikh»

«Succede che un Governo emana una legge che serve per identificare gli extracomunitari irregolari e la magistratura blocca tutto in quanto dodici immigrati che sono arrivati dall’Egitto, portati in Albania, devono essere rilasciati e circolare liberamente perché, secondo questi magistrati, l’Egitto non è proprio sicuro. Non credo che sia così perché l’Egitto è un Paese dove ogni anno migliaia di italiani vanno in vacanza». Fanno discutere le parole del consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Sergio Ebarnabo, rappresentate astigiano a Palazzo Lascaris di Torino.

 

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Ebarnabo, tramite un video pubblicato su Instagram, commenta il caso dei migranti (sei egiziani e dieci bengalesi) portati prima nei centro di permanenza e rimpatrio di Gjader, in Albania, poi ricondotti in Puglia poiché i giudici del Tribunale di Roma hanno applicato la normativa europea, vincolante anche per l’Italia, sulla classificazione dei Paesi sicuri e non sicuri da cui provengono i richiedenti asilo.

Al momento del viaggio tra l’Italia e l’Albania, l’Egitto era considerato (e per la Corte di Giustizia dell’Unione Europea lo è ancora) un Paese non sicuro. Basti pensare anche al caso di Giulio Regeni o ai rischi che corrono gli oppositori politici, i membri della Comunità Lgbtqi+ (sebbene l’omosessualità non sia esplicitamente criminalizzata dalla legislazione egiziana, si segnala che si sono recentemente registrati numerosi casi di connazionali fermati o arrestati e, successivamente, espulsi per “comportamenti immorali” – cit. Viaggiare Sicuri del Ministero degli Esteri).

Ma, pochi giorni dopo i fatti, il Governo ha emanato un decreto che prevede quali debbano essere considerati i Paesi sicuri, tra cui proprio l’Egitto. Un decreto che, in ogni caso, potrebbe non servire a risolvere il problema creando un conflitto con le disposizioni della Corte Europea.. Il caso Ebarnabo ha quindi scatenato commenti e critiche da parte del centrosinistra. In particolare, al di là delle questioni più tecniche (non è il Governo a emanare le leggi, ma il Parlamento), l’indignazione arriva dall’aver considerato l’Egitto un “Paese sicuro” perché meta di vacanze.

«L’analisi geopolitica dei Paesi sicuri e in cui non ci sono problemi di democrazia di Ebarnabo è quella del vacanziere di Sharm El Sheikh, – commenta il consigliere comunale di Asti Mario Malandrone – Chissà se lui ha fatto dei trenini danzanti in terra egiziana al ritmo di Brigitte Bardot Bardot, in qualche villaggio turistico o se la democrazia e la sicurezza del Paese Egitto gli sono stati raccontati da suoi coetanei vacanzieri in qualche resort o villaggio vacanza».

Malandrone ricorda che a ritenere l’Egitto un Paese “non sicuro” lo dice la Corte di Giustizia che «il 4 ottobre scorso ha affermato il principio secondo il quale l’articolo 37 della direttiva 2013/32 deve essere interpretato nel senso che esso osta a che un Paese terzo sia designato come Paese di origine sicuro qualora talune parti del suo territorio non soddisfino le condizioni sostanziali per una siffatta designazione, di cui all’allegato I di tale direttiva. La scheda-Paese del Ministero degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale definisce l’Egitto Paese sicuro, ma con eccezioni per alcune categorie di persone: oppositori politici, dissidenti, difensori dei diritti umani o coloro che possano ricadere nei motivi di persecuzione […] E se uno consulta le note del Ministero degli Esteri sul Turismo (a guida Governo Meloni, lo stesso di Ebarnabo) – continua Malandrone – scopre che ai turisti italiani “si raccomanda di evitare i viaggi non indispensabili in Egitto in località diverse dal Cairo e da Alessandria, dalla costa del Mar Rosso, dalle aree turistiche dell’Alto Egitto e da quelle del Mar Mediterraneo. Forse Ebarnabo prevede un rientro di migranti, che possono essere anche rifugiati, in Egitto, ma con residenza fissata in villaggi turistici, con nessuna possibilità di essere perseguitati».

[nella foto a destra Sergio Ebarnabo, a sinistra Mario Malandrone]

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