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«Ricordiamo il legame profondo di Vittorio Alfieri con la città» [photogallery]

Ieri la commemorazione in occasione dell’anniversario della nascita del poeta alla presenza degli studenti – Illustrati dalla Fondazione Centro di studi alfieriani i progetti relativi ai “dipinti parlanti” e all’intelligenza artificiale

E’ stato dedicato all’Alfieri più intimo, umano, mosso da un legame profondo verso la città di Asti l’omaggio che si è tenuto ieri (venerdì) in piazza Alfieri.
Come avviene dal 1999, infatti, le autorità cittadine – civili e militari – hanno deposto una corona alla base del monumento dedicato all’illustre poeta astigiano in occasione dell’anniversario della nascita, avvenuta il 16 gennaio 1749.
Presenti, tra gli altri, il Prefetto Claudio Ventrice, il sindaco Maurizio Rasero con l’assessore comunale alla Cultura Paride Candelaresi e i vertici della Fondazione centro di studi alfieriani, che si occupa di promuovere e coordinare gli studi sulla vita e le opere del trageda. In piazza sono infatti intervenuti la direttrice Carla Forno e il vice presidente Renato Grimaldi (assente per indisposizione il presidente Enrico Mattioda).

La commemorazione

«Vittorio Alfieri – ha commentato l’assessore Candelaresi – è il cittadino astigiano che ci ha resi noti, una figura di cui vorrei sottolineare la complessità e la modernità del pensiero. In un periodo in cui si dibatte su temi quali la prevaricazione delle idee o, all’opposto, del “politicamente corretto”, ritengo che Alfieri, che ha fatto della libertà di pensiero il fulcro della sua esistenza, sia più moderno di quanto non si pensi».
«L’Alfieri politico – ha aggiunto Carla Forno – poteva essere lo spunto di riflessione al centro di questa commemorazione, ma considerando che si sta ricordando la nascita del poeta e che siamo all’inizio dell’anno, abbiamo pensato di ricordare l’Alfieri più umano, intimo, sensibile nei confronti della natura e profondamente legato alla città di Asti. Tutti aspetti, anticipatori della sensibilità leopardiana, che emergono dai testi selezionati dagli studenti presenti stamattina, estrapolati dalla “Vita”, dalle “Rime” e dai sonetti».
A leggere i testi alcuni studenti della classe III B della media Martiri della libertà, accompagnati dai docenti Simona Pesce e Salvatore Gagliano, e della IV B del liceo classico Alfieri, coordinati dalla docente Mariarosa Poggio.

I progetti della Fondazione

La cerimonia è stata poi l’occasione per sottolineare il legame tre la Fondazione e il territorio e annunciare alcuni progetti da poco conclusi o in corso di svolgimento.
«Il Museo alfieriano – ha spiegato Carla Forno – è stato reso più moderno grazie al progetto proposto e attuato dai ragazzi del Servizio civile Giulia Lombardo e Matteo Prasso, che hanno lavorato in collaborazione con l’Università di Torino. Grazie al loro impegno i visitatori possono inquadrare il QR Code collocato sotto 15 dipinti, che consente di vedere sul proprio smartphone i quadri prendere vita e fornire alcune informazioni su Alfieri. A “parlare” sono gli stessi personaggi ritratti, da Vittorio Alfieri a Tommaso Valperga di Caluso, di cui si vedono muovere le labbra utilizzando una lingua a scelta del visitatore tra italiano, inglese, francese, tedesco e spagnolo. Attivi dallo scorso ottobre, hanno già raggiunto 5mila visualizzazioni».
In programma anche altre iniziative, sempre in collaborazione con l’ateneo torinese. «Tra queste, in sinergia con il Dipartimento di Filosofia e scienze dell’educazione di cui faccio parte – ha annuncia Grimaldi – il progetto di affidare ai software dell’intelligenza artificiale, come ChatGPT, contenuti certificati su vita e opere di Alfieri, in modo che chi si affida all’intelligenza artificiale possa avere risposte corrette ai quesiti posti».

Photogallery a cura di Agostino Santangelo

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