Il "Gala della Vittoria" organizzato dal Rione San Paolo ha consentito agli esponenti degli organi di informazione di contattare Rettori e addetti ai lavori per sondare gli intendimenti dei
Il "Gala della Vittoria" organizzato dal Rione San Paolo ha consentito agli esponenti degli organi di informazione di contattare Rettori e addetti ai lavori per sondare gli intendimenti dei vari Comitati riguardo ai fantini che correranno il Palio 2016. Prendendo in considerazione l'ordine d'arrivo dell'edizione dello scorso settembre, partiamo da San Paolo, Rione che ha conquistato l'ultimo Drappo. Non sono molte le probabilità che Valter Pusceddu, detto Bighino, continui a vestire il giubbetto oro-rosso: la sua straordinaria "performance" nell'ultimo Palio ha ingolosito molti degli aspiranti al successo nel 2016, che sognano di riproporre l'accoppiata vincente.
Discorso radicalmente opposto per Santa Maria Nuova, che confermerà quale fantino Martin Ballesteros sulla cavalla di proprietà di Gianni Viarengo. Un'abbinata che costituisce garanzia assoluta. Anche Nizza non abbandonerà la strada intrapresa ed è da ritenersi scontata la monta di Giovanni Atzeni per il Comune giallorosso. Riguardo al purosangue non è un mistero che Tittìa abbia di recente acquistato un soggetto da molti ritenuto un autentico "missile". La Cattedrale, in occasione della recente "Cena del Gallo", ha in pratica ufficializzato la riproposizione del binomio Silvano Mulas-Black Eagle, nome quest'ultimo col quale la dirigenza biancazzurra ha ribattezzato l'esemplare portato al canapo da "Voglia" lo scorso settembre. San Lazzaro potrebbe, il condizionale è d'obbligo poichè dal Borgo gialloverde non sono finora arrivate conferme precise, riaffidarsi a Giuseppe Zedde, detto "Gingillo", l'anno passato finalista e quinto sul palo d'arrivo.
Rivelatasi pagante la scelta di ingaggiare Antonio Siri, detto Amsicora, il Comune di San Damiano lo riproporrà, probabilmente però con un purosangue diverso da quello visto all'opera nell'ultimo Palio. Soddisfatto della scelta fatta nelle due ultime edizioni della corsa, il Comune di Canelli riconsegnerà il proprio giubbetto a Massimo Columbu, detto Veleno II. Il fantino nativo di Gubbio, fortemente voluto da Michele Mazzeo, ha regalato al Rettore "veterano" Giancarlo Benedetti una graditissima "acciuga". In finale a settembre vi erano pure Tanaro e San Secondo, ma, seppur per motivi diversi, la loro corsa non è arrivata alla conclusione. Se per Sandro Gessa rivestire il biancazzurro tanarino è da ritenersi una certezza, qualche difficoltà in più potrebbe avere Dino Pes, detto Velluto, nel disputare il terzo Palio consecutivo per il Rione del Santo.
In rapida carrellata i restanti dodici Rioni, Borghi e Comuni. San Martino San Rocco: sicuro il divorzio da Maurizio Farnetani, detto Bucefalo, impossibilitato ad indossare la casacca biancoverde nel settembre 2015 a causa della caduta nelle prove del sabato. Torretta: il Borgo biancorossoblu, dopo l'esperienza con Massimo Coghe, potrebbe orientare le proprie scelte in un'altra direzione, ma da Corso Ivrea non trapelano spifferi di sorta. Il Comune di Montechiaro, chiusa la parentesi Migheli, sta lavorando per garantirsi i servigi di una monta di grande spessore. Obiettivo quello di disputare un Palio da protagonista. In terra aleramica tira aria di novità: chiuso il rapporto con Andrea Coghe il Comitato guidato da Filippo Raimondo appare orientato a dare fiducia ad un fantino emergente di scuola senese. A Viatosto non appare saldissima la posizione di Claudio Bandini: la scelta del Borgo collinare potrebbe portare ad un ritorno ad Asti di un fantino di indubbie qualità tecniche.
Santa Caterina mai e poi mai rinuncerà ad Andrea Mari, detto Brio, insieme ad Atzeni big incontrastato della piazza senese. Castell'Alfero riguardo alla monta potrebbe ritentare la sorte con Alberto Ricceri, detto Salasso. Il Comune di Baldichieri dopo l'imprevista rinuncia a Simone Mereu poco meno di tre mesi addietro non è da escludere possa offrire al fantino di Carbonia una seconda "chance". San Silvestro: da non scartare l'opzione Chessa, sfortunato poiché non partente in batteria nel 2015. Tante le voci sulla futura scelta del Borgo Don Bosco. Fais si o Fais no? Nel caso saltasse fuori un'alternativa di rottura più no che si, ma per "Vittorio" il cerino resta comunque acceso. San Pietro non monterà più Andrea Farris. Resta da capire in quale direzione si orienteranno le scelte dei rossoverdi per interrompere un digiuno che dura dal lontano 1983. Infine San Marzanotto, Borgo in cui pare certo venga offerta una quinta possibilità ad Alessandro Chiti, detto Voragine, nonostante le due ultime non brillanti apparizioni in Piazza Alfieri.
Massimo Elia