Settembre, mese della vendemmia. Attività di raccolta e preparazione del prodotto che ogni anno porta con sè il problema dei reflui nelle acque fluviali. Dal 2008 l'Associazione Valle Belbo
Settembre, mese della vendemmia. Attività di raccolta e preparazione del prodotto che ogni anno porta con sè il problema dei reflui nelle acque fluviali. Dal 2008 l'Associazione Valle Belbo Pulita monitora le condizioni del torrente e dei suoi affluenti qui nella Valle. Dopo segnalazioni e una costante opera di sensibilizzazione da parte anche delle autorità locali il fenomeno, almeno nel canellese e nella zona di Nizza, sembra essersi ridimensionato. Il Belbo presenta una colorazione in linea con quella dei mesi precedenti a tutto beneficio della flora e della fauna acquatica.
Continua invece ad allarmare i volontari dell'associazione lo stato di salute del Rio Tinella, in un'area che va da valle di Neive a monte di Castagnole Lanze. Qui, in un territorio compreso tra le province di Asti e Cuneo, il corso d'acqua presenta colorazioni nere-violacee e maleodoranti, dal caratteristico tono acido che fanno pensare a un inquinamento causato dagli scarti della lavorazione dell'uva. Colpa, sembrerebbe, di qualche cantina che incurante della normativa non utilizza le normali procedure di scarico e depurazione ma riversa tutto nel torrente. «Questa situazione ci preoccupa -? spiega Gian Carlo Scarrone presidente di Valle Belbo Pulita -? dopo l'incessante lavoro degli ultimi anni siamo riusciti a garantire una buona qualità delle acque del Belbo anche sotto il periodo della vendemmia. Il Tinella rischia di vanificare gli sforzi perché è l'affluente principale del Belbo e il suo inquinamento potrebbe estendersi al fiume principale».
L'associazione ha già segnalato il fatto ai sindaci dei comuni coinvolti e ai tecnici dell'Arpa che in questi giorni stanno compiendo le rilevazioni. Nel caso venisse confermata l'ipotesi di inquinamento delle acque, partiranno gli accertamenti e gli eventuali ammonimenti o addirittura, se il caso lo richiede, le sanzioni. «Quello delle acque reflue è un problema da non sottovalutare -? continua Scarrone -? Molti territori non si stanno attenendo alle disposizioni europee in fatto di inquinamento ambientale e nei prossimi cinque anni si rischiano sanzioni pesanti. Rischia di andarci di mezzo anche chi, come nel canellese, è intervenuto e ha corretto certi comportamenti poco virtuosi». L'anno scorso l'allarme era stato lanciato per il Rio Trionzo a Canelli, che sempre sotto il periodo della vendemmia aveva assunto colorazioni sospette. Partita la segnalazione, il comune aveva verificato da dove provenissero gli scarichi e provveduto ad ammonire l'azienda. Quest'anno il rio canellese non segnala, per il momento, alcuna contaminazione.
Lucia Pignari