Ammonta a 33,5 tonnellate la quantità di generi alimentari raccolta sabato in circa 80 supermercati e negozi astigiani con un obiettivo solidale: la distribuzione a circa 40 strutture ed Enti
Ammonta a 33,5 tonnellate la quantità di generi alimentari raccolta sabato in circa 80 supermercati e negozi astigiani con un obiettivo solidale: la distribuzione a circa 40 strutture ed Enti caritativi locali che si occupano di seguire persone in difficoltà economica, caratterizzate da seri problemi di sostentamento.
L'iniziativa è stata organizzata dalla Fondazione Banco alimentare, che si è vista costretta, per la prima volta, ad organizzare una colletta straordinaria oltre a quella che solitamente si svolge a fine anno (l'edizione 2013 aveva visto nell'Astigiano lo stoccaggio di 47 tonnellate di alimenti a lunga conservazione). Un elemento fondamentale per inquadrare il risultato della raccolta che, nonostante la crisi economica e la ripetizione a distanza di pochi mesi, ha registrato comunque un buon successo.
«Le ragioni di questa iniziativa straordinaria, che come sempre ha anche una finalità di educazione contro lo spreco alimentare – aggiunge Giuseppe Ferrero, responsabile del magazzino del Banco alimentare in corso Palestro – stanno nell'emergenza che viviamo. Infatti le nostre scorte sono praticamente azzerate, perché la domanda di aiuto è sempre alta ma, al contempo, è venuto a mancare l'apporto dell'Unione europea. E questo a causa del passaggio tra il Pead, un programma di aiuti europei a livello alimentare, e il Fead, l'attuale fondo che si occupa di questo ambito. Apporto che ci garantiva il 40% delle scorte. Infatti, mentre l'Unione europea ha attuato regolarmente il passaggio, l'Italia, a causa dei recenti cambi di Governo e dell'elevata burocrazia, non ha ancora recepito il cambiamento, cosa che dovrebbe fare tra settembre e ottobre, quando speriamo che l'apporto alimentare dell'Unione europea torni a regime».
«Ciò che più mi ha colpito e commosso – continua – sono state la partecipazione numerosa di tanti donatori nei punti vendita che hanno ospitato la colletta e la gioia con cui hanno lavorato i circa 600 volontari partecipanti, sia nella fase di raccolta all'interno dei supermercati, sia in quella successiva dello stoccaggio in magazzino. Posso dire che in questi momenti nasce un vero e proprio "movimento di popolo" (dai volontari ai clienti che vi partecipano) che si educa alla cultura del dono e che, al contempo, assicura una più consistente distribuzione di cibo ai bisognosi per i prossimi mesi».
e.f.