Oltre 300 ore di ricerche, con squadre che hanno battuto il territorio in un raggio di 3 chilometri ed ulteriori perlustramenti con obiettivi specifici nei giorni successivi. Vigili del fuoco, corpo
Oltre 300 ore di ricerche, con squadre che hanno battuto il territorio in un raggio di 3 chilometri ed ulteriori perlustramenti con obiettivi specifici nei giorni successivi. Vigili del fuoco, corpo forestale, protezione civile, unità cinofile, volontari: una macchina di ricerca imponente si è mossa, fin dalla giornata del 24 gennaio, nell'intento di trovare Elena Ceste. In alcune delle prime giornate, erano anche 100 le persone sul territorio. E, ad un mese di distanza, le ricerche, coordinate dalla Prefettura di Asti, non sono mai state sospese. La mamma di quattro bambini di Motta di Costigliole si era allontanata di casa quel mattino, tra le 8,15 e le 8,30: l'ultima testimonianza della sua presenza è di una vicina, che, passando in auto, l'ha vista nel cortile della sua abitazione, maglia, pantalone chiaro, senza giubbotto. Poi il nulla. Nessuna segnalazione, nessun avvistamento, nessuna traccia.
«Si è perlustrata più volte la zona circostante l'abitazione, si sono svolte ricerche lungo il fiume Tanaro, l'elicottero si è alzato per diversi giorni per controllare il territorio dalla collina fino alla piana. Si è seguito il tragitto della linea ferroviaria, si sono setacciati anche i casolari abbandonati. Abbiamo anche fatto ricerche a Govone, altro paese dove la signora è conosciuta -? spiega l'ingegner Giuseppe Piazza, tra i funzionari dei vigili del fuoco di Asti che hanno coordinato le ricerche ?- Dopo i giorni iniziali di battute intense, le ricerche sono continuate in direzioni specifiche: sono stati ad esempio prosciugati diversi pozzi e si sono controllati alcuni cunicoli».
Dall'elicottero che vola a bassa quota, due operatori, che si sporgono all'esterno dai lati del velivolo, imbragati, scrutano l'area sorvolata, attraverso l'osservazione naturale (che non restringe il campo visivo). Sommozzatori e gommoni lungo il Tanaro; controllate anche le sponde del fiume. Accanto al personale e ai mezzi dei vigili del fuoco, sono intervenute anche le unità cinofile: alcuni dei cani molecolari impiegati hanno fiutato una pista che porta ad 800 metri di distanza dall'abitazione della donna, lungo strada san Pancrazio che sale sulla collina, fino alla chiesa della frazione Santa Margherita. Altri cani sono riusciti a "sentire" le tracce solo poco oltre il cancello della casa.
L'intero territorio perlustrato è stato "mappato": ad ogni squadra è stata assegnata un'area, compatibilmente con la morfologia della zona. E, al rientro alla base, allestita nella piazza Bovetti di Motta, ogni gruppo ha riferito ciò che aveva visto o rilevato in quell'area.
«Non è stato trovato nessun segno del suo passaggio nella zona: né abiti, brandelli di tessuto, impronte o altro -? aggiunge Piazza ?- Continuano comunque in questi giorni le ricerche e proseguiranno in base a nuovi elementi o indicazioni che potranno emergere».
Accanto alle ricerche, c'è poi l'attività investigativa, coordinata dalla Procura e affidata ai carabinieri (Costigliole, Compagnia di Canelli, Nucleo investigativo di Asti).
Non ci sono al momento indagati, come ha confermato il Procuratore capo Vitari, e sarebbe escluso che Elena Ceste sia stata portata via con la forza. Allo stesso tempo, nessuna indicazione precisa che porti a capire dove la donna si trovi o che cosa sia successo quel mattino. Nei giorni scorsi è inoltre stata portata a termine l'analisi del computer della signora: una necessaria verifica da parte degli inquirenti per capire se in quel pc (anche nei file cancellati che i tecnici sono in grado di "recuperare") ci possano essere risposte o spiegazioni sulla sparizione improvvisa.
Marta Martiner Testa