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Roghi al campo nomadi di via Guerra300 firme in procura contro i fumi
Attualità

Roghi al campo nomadi di via Guerra
300 firme in procura contro i fumi

Dopo la petizione promossa tra imprenditori, lavoratori e cittadini contro gli incendi a ridosso del campo nomadi di via Guerra (sono state già raccolte 300 firme) il caso dei roghi e dei fumi neri,

Dopo la petizione promossa tra imprenditori, lavoratori e cittadini contro gli incendi a ridosso del campo nomadi di via Guerra (sono state già raccolte 300 firme) il caso dei roghi e dei fumi neri, sovente appiccati tra la zona industriale e la tangenziale, è arrivato in Procura. E’ stato infatti depositato un esposto denuncia, a firma di tre persone, nel quale vengono ipotizzati possibili reati ambientali e contro la salute provocati, anche e soprattutto, dai fuochi che sprigionano nubi nere nelle quali potrebbero essere presenti sostanze dannose per chi respira. Nell’esposto contro ignoti vengono segnalate i forti odori che, durante le combustioni, rendono l’aria acre e chi ha presentato la denuncia chiede all’autorità competente di indagare per scoprire cosa venga bruciato e se siano presenti residui di gomma o plastica.

Questi materiali, raggiungendo alte temperature, possono sprigionare diossina ed è proprio questo il timore di chi lavora e risiede in corso Alessandria. Come nel caso della raccolta firme, che continuerà anche nei prossimi giorni, vengono chiesti alla Procura i dovuti accertamenti per dare rassicurazioni o, se fosse necessario, predisporre interventi mirati per impedire l’accensione di nuovi roghi. Nell’esposto, completo di dossier fotografico, viene denunciata anche la presenza di rifiuti gettati alla rinfusa su una porzione di via Guerra, al di là del ponte non lontano dal campo rom. Sui rifiuti si chiede che si facciano le dovute verifiche per capire se ci sia del percolato che possa finire nelle falde della zona, inquinandole. L’ultimo incendio, in ordine di tempo, è avvenuto martedì pomeriggio, prontamente spento dai vigili del fuoco. L’assessore all’Ambiente Alberto Pasta aveva detto di voler approfondire la questione con i tecnici nell’Arpa e promesso l’interessamento del Comune per fermare ogni eventuale abuso ma anche chiesto più controlli da parte delle forze dell’ordine.

Anche Legambiente, che qualche giorno fa ha avviato la campagna “Mal'aria” per sensibilizzare i cittadini sull’inquinamento da pm10 provocato dallo smog, è stata messa al corrente della raccolta firme e ha deciso di sostenere l’iniziativa. «Siamo d’accordo che vada impedito quel tipo di roghi – commenta il presidente di Legambiente Asti Giancarlo Dapavo – e sicuramente bisogna prendere provvedimenti affinché nessuno, né in via Guerra, né in altre zone della città, bruci cavi, gomme o plastica. Si tratta di una grave imprudenza perché il fumo che si sprigiona è dannoso e c’è anche il rischio di inquinamento delle falde acquifere». Legambiente sarà sotto i portici di piazza Alfieri, fronte via Garibaldi, sabato dalle ore 15 per informare i cittadini sulle condizioni dell’aria  di Asti, tra le più inquinate del nord Italia. I banchetti saranno allestiti tutti i sabati fino al 29 marzo ma, per quanto riguarda i roghi in via Guerra, i cittadini attendono risposte immediate e si dicono pronti a continuare la loro battaglia a difesa dell’ambiente e della salute, di loro stessi e dei loro bambini.

r.s.

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