L'attuale discarica astigiana? Vallemanina. L'inquinamento da cromo esavalente di San Fedele? San Fedele cos'è? La qualità dell'aria che si respira ad Asti? Ottima. Sono solo alcune
L'attuale discarica astigiana? Vallemanina. L'inquinamento da cromo esavalente di San Fedele? San Fedele cos'è? La qualità dell'aria che si respira ad Asti? Ottima. Sono solo alcune delle sconfortanti risposte che un campione di astigiani ha dato ai rilevatori di Comunica nell'ambito di un sondaggio organizzato nell'ambito di Verdeterra con il sostegno dell'Assessorato all'Ambiente del Comune di Asti. Il tema era molto semplice: "Conosco l'ambiente in cui vivo?" e per testare il grado di conoscenza delle situazioni locali sono state fatte sette domande sulle principali matrici ambientali.
Il risultato che emerge, visto nel suo insieme, è di una città piuttosto disinformata, che non ha ricordi precisi di fatti che sono stati devastanti sul fronte ambientale e soprattutto che si interessa di questi aspetti solo se toccano il proprio giardino. Il dettaglio dei risultati è stato illustrato da Laura Nosenzo per conto di Comunica alla presenza dell'assessore all'ambiente Pasta, dei giornalisti e di alcuni rappresentanti delle principali e più attive associazioni ambientaliste. Alla domanda In quale discarica vengono portati i rifiuti di Asti? hanno dato una risposta giusta solo il 21% mentre il 38% ha dato una risposta sbagliata (fra le quali Vallemanina chiusa vent'anni fa o l'esportazione a Parona Lomellina) e il 40% non ha saputo rispondere.
Altro fronte critico è quello della raccolta differenziata, percepita come obbligo e fastidio al quale però non corrisponde alcun beneficio né in termini economici né di distinzione fra chi la fa bene e chi no. Alla domanda sulla percentuale di raccolta differenziata del Comune di Asti solo il 18,67% ha risposto esattamente contro un 81,33% che non sapeva o ha risposto una percentuale a caso.
Desolanti le risposte sull'inquinamento a San Fedele di cui è a conoscenza solo il 46% della popolazione intervistata e il 45% è convinta che la qualità dell'aria respirata ad Asti sia ottima che, sommato al 16% che non ne sa nulla, porta a 61% la percentuale di chi non è consapevole di vivere nell'area più inquinata d'Europa. Unici risultati positivi, ovvero quelli in cui la maggioranza di intervistati ha risposto esattamente riguardano l'attività di Centro di Educazione Ambientale del WWF a Villa Paolina e l'esistenza delle piste ciclabili in città.
Maggioranza di disinformati su un tema di stretta attualità, ovvero l'ipotesi della realizzazione di una centrale idroelettrica sul Tanaro: oltre il 50% non ne sapeva nulla. Eppure il Tanaro non è così lontano. Gli intervistati sono stati 150 (fra questionari scritti e videointerviste), di età compresa fra 14 e 91 anni, in decine di luoghi diversi della città. «Sui temi dei rifiuti – ha commentato Laura Nosenzo che ha analizzato i dati – gli anziani sono più informati dei giovani anche se è rimasto impresso nelle menti delle persone più l'esempio negativo di Vallemanina che la soluzione positiva di Cerro Tanaro». E fornisce anche una spiegazione a tanta disinformazione fra la gente, seppur sottolineando che il campione è esiguo. «Non possiamo addossare tutta la colpa agli organi di informazione, forse c'è anche una carenza di comunicazione da parte delle istituzioni e delle amministrazioni. O quella che si è fatta e si continua a fare non è così efficace».
Un mea culpa arriva dall'assessore Pasta molto dispiaciuto dall'analisi dei risultati del questionario: «Ritengo vi siano pesanti responsabilità di una classe dirigente degli anni passati, a tutti i livelli, che non è stata in grado di far maturare il paese sotto il profilo culturale. Non è pensabile che su argomenti importanti come l'ambiente in cui si vive venga data la risposta non ne so nulla perchè a me non interessa». Proponendo un percorso per il futuro: una riflessione comune fra amministratori, ambientalisti, professionisti della comunicazione.