La candidatura UNESCO dei paesaggi vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato rappresenta una partita strategica per la preservazione delle colline che circondano il nostro territorio ma è solo
La candidatura UNESCO dei paesaggi vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato rappresenta una partita strategica per la preservazione delle colline che circondano il nostro territorio ma è solo uno dei tanti possibili strumenti che le amministrazioni locali possono utilizzare per tutelare il patrimonio ambientale. Il dossier UNESCO, per quanto molto più complesso nella sua realizzazione, non è poi molto diverso da quello che in piccolo le amministrazioni possono presentare alla Regione Piemonte per ottenere la Dichiarazione di notevole interesse pubblico dei paesaggi.
Su questo aspetto lAstigiano è allavanguardia perché, dalla nostra provincia, sono già inoltrare alcune proposte alla Regione. Recentemente i Comuni di Azzano, Asti, Mongardino e Isola hanno unito le forze per avviare la richiesta del riconoscimento per il paesaggio identificato dalla Riviera del Tanaro. A giocare in anticipo sui tempi è stato però il Comune di Isola dAsti nel 2010 quando decise di iniziare liter per la tutela del paesaggio di Isola Villa.
Larchitetto Francesca Cavagnino si è occupata degli aspetti tecnici elaborando un dossier che, al di là dellaspetto amministrativo, è una fotografia storica, culturale e naturalistica delle magnifiche colline che circondano il borgo antico di Villa. «Il primo passo che abbiamo fatto è stato quello di delimitare larea inserita nel dossier la quale presenta come fulcro il concentrico di Isola Villa e si estende a nord verso la vasta zona collinare boscata e a sud fino alla strada provinciale Val Tiglione – spiega larchitetto – Poi è stata realizzata unanalisi della struttura insediativa e della fasi urbanistico/costruttive e unanalisi storica e degli elementi che costituiscono il territorio. Quindi abbiamo descritto le caratteristiche fisico-naturalistiche del territorio e raccontato quella che può essere considerata lofferta turistica con sentieri e percorsi intorno alla collina».
Parte del lavoro svolto dallarchitetto Cavagnino, soprattutto per quel che riguarda la ricostruzione storica dellinsediamento di Isola Villa, è stato realizzato usando antiche mappe del territorio tra cui quella redatta nel 1786 da Nicolò Bojne (dove già si identificano i collegamenti viabili tra Isola, Asti, Nizza e Acqui Terme) ma soprattutto quella realizzata nel 1805 durante il dominio napoleonico quando fu fatto il primo catasto cartografico misurato e orientato (nel quale si notano la chiesa parrocchiale, la chiesa di San Michele e parte dellimpianto urbano).
Il dossier presentato in Regione ricostruisce con molta cura levoluzione architettonico-urbanistica del paese analizzando larea in diversi momenti storici (1767,1805,1935, 2007) con il fine di evidenziare lespansione del centro abitato intorno a quelli che sono considerati gli edifici storicamente importanti come la confraternita di San Michele, la chiesa parrocchiale di San Pietro o, in tempi più recenti, il Palazzo Iraldi e il Municipio.
Il passo successivo è stato poi quello di descrivere nel dettaglio le caratteristiche naturali del territorio con i suoi campi dedicati alla viticoltura (Barbera e Moscato) e alla cerealicoltura, le reti idrografiche, le aree boschive e tutte le altre peculiarità che rendono Villa un luogo meritevole di essere preservato da interventi invasivi o urbanisticamente impattanti.
Non è un caso che, a suo tempo, ci fu una vivace polemica ad Isola e nella frazione Villa quando un privato ipotizzò di installare, sul fianco della collina che si affaccia sullAsti-Mare, una serie di pannelli fotovoltaici, proposta oggi tecnicamente non più realizzabile proprio per via dellimminente concessione della Dichiarazione. Isola Villa vanta uninteressante capacità turistico-ricettiva che si rivolge, in particolare, agli stranieri.
Attraverso una serie di percorsi ciclopedonali che si allargano lungo la Comunità Collinare Valtiglione e con una sempre maggiore attenzione al turismo religioso (il 3 settembre 2011 venne inaugurata la statua donata dal cardinale Angelo Sodano in ricordo della visita di Papa Wojtila, a Villa, il 26 settembre del 1993) il territorio è diventato un esempio di come lAstigiano sappia valorizzare e far fruttare il proprio ambiente naturale senza per questo consumare suolo con inquietanti cementificazioni le quali, nella migliore delle ipotesi, hanno comunque un impatto notevole rispetto ai luoghi che le circondano mentre, nei casi peggiori, rimangono delle cattedrali nel deserto, abbandonate a se stesse.
Il caso di Villa, che attende la pubblicazione sul BUR dellavvenuta Dichiarazione, ha fatto scuola ed è diventato un esempio seguito dal Comune di Asti per le colline di San Marzanotto e, da poche settimane, per la tutela della Riviera del Tanaro. Da ricordare inoltre le richieste fatte da Canelli e da Passerano Marmorito per la frazione Schierano.
Riccardo Santagati