Il tabaccaio di San Rocco che fotocopia compiti e autocertificazioni
L’ultimo giro di vite sulle restrizioni lavorative, emesso domenica con un nuovo DPCM, lascia aperte, tra le altre attività, le tabaccherie, pur limitandone l’erogazione di alcuni servizi, come il gioco d’azzardo. In questi giorni di grave emergenza sanitaria i tabaccai, un po’ come succede con i corridori, i cosiddetti runner, sono stati spesso chiamati in causa: perché loro restano aperti e altri negozianti no? A raccontare come stanno affrontando l’emergenza è uno di loro, Paride Candelaresi, molto conosciuto nel quartiere di San Rocco anche per il suo ruolo di consigliere comunale.
«Le attività essenziali in tabaccheria devono continuare ad essere svolte – spiega – Cosa sia essenziale e cosa non lo sia non tocca a me stabilirlo. Forse non tutti sanno, poiché di questo poco si parla, che le tabaccherie, per poter esercitare la propria attività, usufruiscono di una speciale concessione amministrativa dei Monopoli di Stato. Questo significa che, quello che ai vostri occhi è un “semplice” tabaccaio, in realtà è un funzionario pubblico. Tutto ciò vuol dire che non è possibile decidere autonomamente i servizi da erogare e gli orari, ma è obbligatorio attenersi a un capitolato d’oneri, con la pena di sanzioni civili e penali per chi trasgredisce le regole. Sono molti i tabaccai in tutta Italia che avrebbero voluto chiudere, ma ciò non è stato possibile dappertutto».
Tabaccherie aperte? “Scelta ponderata e sensata”
Secondo Candelaresi la scelta di tenere aperte le tabaccherie, in questa precisa fase, «pare ponderata e sensata» e spiega il motivo. «Chiudere oggi le tabaccherie sarebbe un disastro: cosa accadrebbe se tutti quei cittadini chiusi in casa (non possono uscire, non possono lavorare, non possono correre) rimanessero senza sigarette o ricarica telefonica? Si andrebbero a creare problemi di ordine pubblico non indifferenti, aspetto che non tutti considerano. Ritengo necessario operare cum grano salis in ogni situazione senza per forza avere qualcuno che imponga linee guida. Insomma, il famoso buon senso che non guasta mai e che ogni commerciante dovrebbe avere a prescindere dalla situazione». Così, mentre lo Stato detta nuove regole, il tabaccaio di San Rocco ha deciso di aggiungerne altre per garantire la sicurezza. «Già da due settimane, ancora prima delle misure obbligatorie, ho deciso di far entrare una sola persona alla volta e curo quasi “chirurgicamente” la pulizia del negozio e della mia persona. A ogni avventore che entra, corrisponde una lavata di mani con alcool e disinfezione della porta d’ingresso e delle superfici. Invito i clienti a sostare quanto meno possibile all’interno dei negozi e di entrare possibilmente alla svelta comprando tutto ciò che è necessario. Non solo, ho anche sospeso alcuni servizi che non mi parevano essenziali. Inoltre, di mia iniziativa, ho temporaneamente abolito la vendita dei gratta e vinci».
I servizi ai cittadini
La tabaccheria per molti è anche l’unico luogo per avere un servizio non così scontato in momenti di crisi: «A molta gente, anziani o persone senza stampante, – continua Candelaresi – ho stampato gratuitamente l’autocertificazione per potersi spostare; ho venduto sigarette, giornali, sale o altri piccoli articoli necessari a coloro che ne avevano necessità e stampato compiti alle mamme disperate per l’attività scolastica dei figli. Ho anche pagato bollette, fatto ricariche telefoniche a persone anziane preoccupate di non poter sentire i propri cari. Insomma, credo che, nel massimo rispetto delle norme igieniche, abbia dato il mio valido contributo alla comunità».