Ad Asti il sit-in “Non restare in panchina” per dire basta alla violenza sulle donne e contro l’omotransfobia
Sono tante le associazioni che promuovono il sit-in contro la violenza sulle donne e contro l’omotransfobia che si svolgerà sabato pomeriggio, alle 16, in piazza Marconi nei pressi della panchina che è stata presa come simbolo della lotta ad ogni violenza e sopruso. A promuovere l’evento sono le associazioni Agedo Asti/Alba, Amnesty International Asti, Asti Pride, CGIL Asti Coordinamento Donne, la Casa del Popolo di via Brofferio, il Collettivo Terzo Intermezzo, il gruppo Fridays for Future, Noix De Kola, l’associazione Non una di meno e Se non ora quando di Asti.
Il sit in #dallapartedeidiritti si svolgerà pochi giorni prima dell’inizio della discussione, in Parlamento, della proposta di legge contro l’omotransfobia e la misoginia.
“È arrivato il momento che l’Italia segua l’esempio degli altri Paesi europei – spiegano gli organizzatori – Da troppi anni attendiamo una legge seria ed efficace per contrastare la violenza e le discriminazioni verso le persone LGBT+ e le donne, tutelando le vittime con risorse adeguate e politiche concrete. Non si può più girare la testa dall’altra parte. È ora di fermare l’odio”.
In Italia il 62% delle persone LGBTQI non prende per mano la persona amata e il 30% non frequenta alcuni luoghi per paura di aggressioni
L’ultima ricerca dell’Agenzia Europea dei Diritti Fondamentali sulle persone LGBTI+ in Italia evidenzia che il 62% evita di prendere per mano la persona amata e il 30% non frequenta alcuni luoghi per paura di subire aggressioni. Il 23% dichiara di aver subito discriminazioni sul lavoro, il 32% di aver subito almeno un episodio di molestia nell’ultimo anno e l’8% un episodio di aggressione fisica negli ultimi 5 anni. Solo 1 persona su 6 ha denunciato questi episodi.
I numeri delle violenza sulle donne non sono da meno: il 31,5% delle 16-70enni (6 milioni 788 mila) ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale: il 20,2% (4 milioni 353 mila) ha subìto violenza fisica, il 21% (4 milioni 520 mila) violenza sessuale, il 5,4% (1 milione 157 mila) le forme più gravi della violenza sessuale come lo stupro (652 mila) e il tentato stupro (746 mila) .
“Dopo tanti fallimenti e di proposte di legge affossate, – continuano gli organizzatori del sit-in – è ora che l’Italia faccia la sua parte nel contrasto a discriminazioni e violenze fondate su sesso, genere, orientamento sessuale e identità di genere. Non c’è più tempo. Il Parlamento deve approvare subito una legge seria ed efficace. Siamo cittadine e cittadini di questo Paese e chiediamo una cosa semplice: poter vivere e e amare liberi dalla paura”.
Per partecipare al sit-in occorrerà indossare la mascherina e rispettare il distanziamento sociale di almeno un metro.