Fisco/ Befera: Nostro redditometro non è Stato di polizia
Lettera al ‘Corriere della Sera’
Roma, 8 gen. (TMNews) – La caratteristica degli Stati di polizia “è quella dell’assoluta segretezza che ammanta le procedure con cui le autorità di quegli Stati operano. Non mi sembra sia questa la caratteristica che contraddistingue il redditometro dell’Agenzia delle entrate”. Lo afferma in una lettera al ‘Corriere della Sera’ il direttore Attilio Befera.
“Il nostro redditometro – spiega – consiste in una procedura informatica che, incrociando banche dati e utilizzando con estrema cautela indicatori di tipo statistico, punta a individuare, con la maggiore attendibilità possibile, il grado di correlazione fra il reddito che emerge dalle dichiarazioni fiscali di un soggetto e la sua capacità di spesa, quale risulta invece dai dati di cui il fisco dispone. Nell’armamentario delle rampogne non poteva ovviamente mancare la solita accusa che il redditometro farebbe parte di una strategia più generale volta a colpire la ricchezza e i suoi simboli. L’accusa non ha letteralmente senso: il gettito è tanto più alto quanto più i cittadini guadagnano ed è assurdo quindi che il fisco intenda combattere la ricchezza. Semmai è vero il contrario”.