Cerca
Close this search box.
Elezioni/ L'astensionismo fa paura ma il Pd sollevato dal voto
Altro

Elezioni/ L’astensionismo fa paura ma il Pd sollevato dal voto

Elezioni/ L’astensionismo fa paura ma il Pd sollevato dal voto
Avanti in tutti i ballottaggi i candidati del centrosinistra


Roma, 28 mag. (TMNews)
– E’ andato a votare per le amministrative circa il 62% dell’elettorato – un dato che fa paura, soprattutto affiancato a quello di Roma dove un cittadino su due non è andato alle urne. Disaffezione per la politica, disamore per chi la fa. Eppure le urne della capitale e degli altri 15 comuni capoluoghi al voto fanno tirare un sospiro di sollievo al PD, avanti in tutte le sfide. Il partito ‘ha tenuto’, nonostante il governo delle larghe intese. E si torna al bipolarismo con il flop generalizzato del MoVimento 5 Stelle che non arriva a nessun ballottaggio.

“Il Pd va avanti malgrado si sia assunto una responsabilità difficile a livello di governo nazionale” ha commentato il segretario del partito Guglielmo Epifani. I candidati del centrosinistra sono avanti a Viterbo, a Vicenza, a Imola, e anche a Siena dove nonostante lo scandalo MPS Bruno Valentini ottiene il 41,3%.

Al ballottaggio in pole anche i candidati PD a Treviso, Lodi, Imperia e Barletta dove ha il 42,5% l’ex portavoce del presidente Napolitano, Pasquale Cascella. Ad Ancona ballottaggio con la candidata Pd avanti, mentre sono già sindaci al primo turno i PD Alessandro Volpi a Massa, Marco Filippeschi a Pisa, Alcide Molteni a Sondrio in LOmbardia, e a Isernia il candidato della lista civica sostenuta dal centrosinistra Luigi Brasiello.

Il premier Enrico Letta tira un sospiro di sollievo, e a palazzo Chigi ieri si parlava decisamente di “soddisfazione”. Nel Pd, da settimane circolava il timore che l’appoggio a Letta possa finire per far pagare un prezzo alto ad un partito già in forte crisi mentre il dato di questa tornata elettorale sembra dire il contrario.

Non è un caso che Letta con i suoi si sia concentrato proprio su questo aspetto: trova conferma il governo delle larghe intese. Anche il fatto che M5S venga ridimensionato è un dato che incoraggia il governo: dimostrebbe che c’è tempo per agire e provare a riconquistare i delusi che si rifigiano nel non voto. Inoltre, secondo palazzo Chigi, il voto conferma anche il quadro bipolare e dimostra che, una volta esaurita l’esperienza di questo governo, il confronto potrà tornare ad essere tra centrodestra e centrosinistra.

I risultati inoltre stemperano un po’ il clima nel partito e permettono probabilmente al governo una navigazione più tranquilla per qualche settimana.

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Scopri inoltre:

Edizione digitale